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Il dono di Bruno Orsetti: la sua morte salva altre vite grazie alla generosità dei suoi cari

Nel dolore più profondo, la famiglia del 69enne ha detto sì alla donazione. «Un gesto di straordinaria umanità»
Pubblicato il 15 Aprile 2025




SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile, all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto, è stato effettuato un prelievo multiorgano su un uomo di 69 anni, Bruno Orsetti, deceduto a causa di una grave emorragia cerebrale.

Ricoverato lo scorso 30 marzo, l’uomo è spirato ieri nell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione. Dopo l’accertamento della morte tramite elettroencefalogramma e il consenso espresso dai familiari, è scattata la procedura che ha consentito di donare fegato, reni e cornee.

L’intervento è stato possibile grazie a una complessa macchina organizzativa, che ha visto lavorare fianco a fianco diverse professionalità dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e del Centro regionale trapianti delle Marche. Alla guida della procedura, la dottoressa Tiziana Principi, direttrice dell’unità di anestesia e rianimazione del “Madonna del Soccorso”, insieme alla coordinatrice per il prelievo d’organi, la dottoressa Paola Verdenelli, e a Cristina Paci, responsabile dell’unità di neurologia.

Fondamentale anche il supporto delle équipe di anatomia patologica, biologia molecolare, blocco operatorio e medicina legale. Il Centro trapianti di Ancona ha effettuato il prelievo di fegato e reni, mentre le cornee sono state prelevate dagli specialisti dell’oculistica dell’Ast.

In un momento segnato dalla perdita, la scelta della famiglia di Bruno Orsetti ha dato una nuova speranza a più pazienti in attesa di trapianto. Un gesto di immensa umanità, sottolineato con commozione da Tiziana Principi, direttore del Dipartimento di emergenza e urgenza dell’Ast di Ascoli: «Ringrazio tutti i professionisti del blocco operatorio dell’ospedale di San Benedetto e delle unità operative coinvolte nella procedura, così come anche la direzione medica ospedaliera e la direzione sanitaria aziendale che hanno contribuito al buon esito del prelievo multiorgano. Ma il ringraziamento più grande va ai meravigliosi famigliari del donatore, alla moglie e ai due figli, persone con grande sensibilità nei confronti del prossimo nonostante il momento di grande dolore per la perdita del loro caro».