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Il Comune darà una nuova casa ad Avis, Aido e Admo. Le associazioni arrivano in centro

L’accordo avrà una durata di cinque anni e l’assegnazione sarà in comodato d’uso gratuito. Il presidente di Avis, Marco Lorenzetti: “Con il Comune c’era stato un primo accordo a voce, accogliamo favorevolmente questa scelta"
Pubblicato il 18 Settembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. I locali di via Vittorio Veneto, di proprietà del Comune di San Benedetto, andranno ad ospitare Avis, Aido e Admo. L’assegnazione è stata ufficializzata dalla giunta, che aprirà così le porte alle associazioni che si dedicano rispettivamente alla donazione del sangue, alla donazione degli organi e alla donazione di midollo osseo.

L’accordo avrà una durata di cinque anni e l’assegnazione sarà in comodato d’uso gratuito. Lo spazio a disposizione è complessivamente di 350 metri quadrati, con le tre realtà che andranno a dividersi 150 metri quadrati.

Avis, Aido (sia comunale che provinciale) e Admo potranno in questo modo abbandonare gli uffici di via Fileni, all’interno del vecchio Municipio.

“L’amministrazione dovrà avviare dei lavori di ristrutturazione finanziati dai fondi del sisma e per questo motivo avevamo da tempo chiesto una diversa collocazione”, spiega il presidente della sezione sambenedettese dell’Avis, Marco Lorenzetti.

“Con il Comune c’era stato un primo accordo a voce, accogliamo favorevolmente questa scelta. Come Avis abbiamo bisogno di un ufficio, dal momento che ogni giorno dobbiamo chiamare 20-25 donatori di sangue. Un punto di appoggio è fondamentale”.

Lorenzetti precisa tuttavia che il trasloco non sarà immediato: “Andranno realizzati dei lavori di rimetratura e divisione degli ambienti, che però non penso saranno di lunga durata”. In tal senso, le spese per gli interventi saranno a carico dell’ente, mentre le associazioni pagheranno le utenze.

Procediamo all’assegnazione di una nuova sede, dato che i locali dell’ex Comune saranno oggetto di ristrutturazione generale”, conferma l’assessore al bilancio, Domenico Pellei. “Avis, Aido e Admo svolgono un’attività di elevatissimo valore socio-sanitario con migliaia di associati ed era opportuno che l’amministrazione desse adeguata risposta alle esigenze logistiche sopravvenute”.

L’immobile, che nel periodo nero della pandemia fu individuato come luogo per effettuare le vaccinazioni anti-covid, negli anni è stato spesso al centro della discussione per le possibili destinazioni. Inizialmente si era pensato di trasferire lì la sede dei vigili urbani. Un’ipotesi avanzata dall’allora amministrazione Piunti, quando i lavori sul manufatto di piazza Kolbe erano ancora paralizzati. In seguito, invece, si valutò di spostare in via Veneto l’istituto Vivaldi, che invece ha trovato sistemazione all’Asilo Merlini.

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