Il comitato Fermiamo il Consumo di Suolo chiede all’amministrazione di promuovere un tavolo di partecipazione per le associazioni su temi ambientali e urbanistici. “Sono passati pochi mesi dalle elezioni amministrative ma i problemi della nostra città non fanno pause e si ripropongono inesorabili e quotidiani. Le analisi sono presto fatte e quasi tutte convergono sulla lunga fase di arretramento complessivo della città e sulla necessità di produrre un rilancio concreto e morale allo stesso tempo”.
Il comitato fa riferimento ad un “selvaggio consumo di territorio”, aggravato da un “traffico automobilistico privato asfissiante” e da situazioni sociali, sanitarie, economiche e culturali preoccupanti.
“Questa situazione ha bisogno di uno scatto di tutta la comunità, di un risveglio che può essere attivato ridando cittadinanza alla partecipazione, al confronto democratico, al coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazione nella definizione delle scelte strategiche per San Benedetto. Partendo dalle questioni urbanistiche, e proprio in riferimento agli interventi sull’inquinamento da polvere sottili e sulla viabilità, bisogna capire che qualsiasi ambizione di rilancio deve necessariamente passare per l’abbandono della trentennale politica che ci ha condotto e costretto a vivere l’attuale momento di generale sconforto. Questo è possibile solo assumendo alcune idee guida, come ad esempio, la promozione, oltre che della ciclabilità, del trasporto pubblico locale, parallelamente, del disincentivo ai veicoli privati nell’ambito urbano, la scelta del recupero e della rigenerazione urbana in luogo di un’ulteriore insopportabile cementificazione, il rilancio del verde pubblico e privato, la scelta del Parco Marino in luogo di una stasi delle dinamiche attrattive per la pesca e il turismo, la tutela del patrimonio ricettivo fermando la trasformazione privata degli alberghi, la riappropriazione della pratica programmatica, con una visione territoriale nel definire e organizzare le opere ed i servizi conseguenti. La sfida ce la pone la nostra stessa città, insieme al nuovo che avanza nelle politiche ecosostenibili, nelle direttive europee e adesso anche nazionali. Ci rivolgiamo all’amministrazione senza dimenticare le forze politiche. Ma soprattutto ci rivolgiamo a tutte le associazioni che abbiamo incontrato nelle varie iniziative come quella che riguarda la necessità di affermare un nuovo ciclo integrato dei rifiuti in alternativa alla semplificazione delle discariche, alla tutela della Sentina”.