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Il comandante dei sub di San Benedetto Giuseppe Simeone ha salvato il fotoreporter Massimo Sestini

E' stato il vertice dei sommozzatori rivieraschi che lo ha tratto in salvo quando è andato in difficoltà sotto il ghiaccio del lago di Lavarone. «La glottide bloccata, pensavo fosse l’erogatore»
Pubblicato il 3 Febbraio 2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. È stato Giuseppe Simeone, comandante del primo nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto, a salvare la vita a Massimo Sestini.



Il fotoreporter stava effettuando un’immersione sotto il ghiaccio del lago di Lavarone insieme ai sommozzatori del primo nucleo Sub di San Benedetto che erano in addestramento, quando ha vissuto un’esperienza al limite. «Mi si è bloccata la glottide, ero convinto che il mio erogatore fosse rotto. Ho provato ad usare quello secondario, ma per me non funzionava. Ho chiesto a gesti un altro erogatore, ma nulla. Non capivo cosa stesse accadendo» ha raccontato Sestini al Corriere della Sera.

Grazie alla prontezza dei sommozzatori, è stato riportato in superficie in pochi istanti. Fondamentale l’intervento di Simeone, che ha immediatamente praticato un doppio massaggio cardiaco. «Mi hanno disteso sul ghiaccio, sputavo acqua e sangue. La mia fortuna è stata che Giuseppe Simeone si era brevettato istruttore di salvataggio appena venti giorni prima» ha aggiunto il fotoreporter aal quotidiano di via Solferino.

Il comandante Simeone ha alle spalle numerose missioni con la Guardia Costiera, soprattutto a Lampedusa, dove è impegnato nei salvataggi in mare. «Per loro è un onore anche solo recuperare un cadavere e poterlo riportare ai suoi cari» ha sottolineato Sestini, rendendo omaggio al lavoro dei sommozzatori.