di Emidio Lattanzi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il Circolo dei Sambenedettesi è un’associazione che da ben 53 anni rappresenta la memoria storica e culturale di San Benedetto del Tronto, portando avanti le tradizioni e il ricordo della gloriosa marineria della città.
Un patrimonio che, oggi più che mai, merita rispetto e riconoscimento. Eppure, il Circolo si trova in una situazione paradossale: non ha una sede stabile riconosciuta dal Comune.
Attualmente, infatti, il Circolo sta utilizzando i locali del mercato ittico, per i quali deve pagare un affitto. Questo mentre altre associazioni della città, giustamente, hanno ottenuto sedi in comodato d’uso gratuito. Come può una delle realtà più longeve (la più longeva) e rappresentative di San Benedetto del Tronto essere trattata con così poca considerazione?
La questione non riguarda solo la praticità di avere una sede fissa, ma anche e soprattutto il valore simbolico. Il Circolo dei Sambenedettesi custodisce l’identità storica di San Benedetto: è grazie al loro impegno se oggi le tradizioni della marineria e le memorie collettive non sono andate perdute. Non è quindi solo una questione di spazio fisico, ma di riconoscimento istituzionale e culturale.
Il Comune ha il dovere di intervenire rapidamente. Non si tratta solo di giustizia sociale, ma di un atto dovuto nei confronti della storia stessa di San Benedetto. In un momento storico in cui tante tradizioni rischiano di scomparire, è fondamentale sostenere chi, da oltre mezzo secolo, si batte per preservarle.
Ignorare questa realtà significherebbe voltare le spalle al nostro passato e alla nostra identità.