SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Qui siamo tutti volontari, vogliamo almeno avere la certezza di un posto dove poter svolgere le nostre attività. Un posto che sia dato dalla città”. Lo chiede il presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli che ha acceso i riflettori sulla situazione della sede del Circolo dei Sambenedettesi attualmente dislocati nell’area del Mercato Ittico dove il Circolo è costretto a pagare l’affitto.
Una situazione mortificante alla luce della concessioni in comodato d’uso gratuito ad altre associazioni dello stabile di via Vittorio Veneto. Il Circolo da tempo chiede una soluzione a questo problema. Problema che rappresenta “uno stato di precarietà che lede la nostra dignità” come ha spiegato il vicepresidente Nicola Piattoni.
“Siamo dei volontari che operano in uno stato di precarietà assoluta. L’amministrazione ci faccia capire se ci considera un istituto importante e ci aiuti” ha commentato.
Il trasferimento nel complesso del mercato ittico è avvenuto sotto la presidenza di Benedetta Trevisani: “Era il maggio 2005 quando il signor Nicola De Fani che ha ospitato gratutiamente il circolo per 24 anni ha avuto bisogno di quei locali. Io ero presidente e quando abbiamo lasciato quella sede abbiamo pensato al complesso del Museo del Mare perché c’erano dei vincoli che ci spingevano da questa parte ed esiste una delibera del Comune per ratificare la nostra presenza qui” ha spiegato.
Per Trevisani il Circolo dei Sambenedettesi “rappresenta forse il vero archivio storico della marineria e della città di San Benedetto del Tronto”.
Anche la vicepresidente Maria Lucia Gaetani si è unita all’appello all’amministrazione: “Facciamo e vogliamo fare tante iniziative ma abbiamo bisogno di avere spazi adeguati e comunque di avere una stabilità e la consapevolezza di avere una nostra sede”.
Dal direttivo definiscono tutta la vicenda “uno schiaffo” nei confronti dell’amministrazione così come precaria è definita anche la situazione dell’associazione La Ribalta Picena che è costretta a fare la prove nei locali attualmente utilizzati dal Circolo. “Non abbiamo mai avuto la disponibilità di una sala prove” ha affermato il presidente Giancarlo Brandimarti.
A tutta questa situazione si aggiunge inoltre l’annuncio che nel complesso del mercato ittico sono in arrivo dei lavori che potrebbero costringere l’associazione ad un trasferimento. Insomma tutta una serie di circostanze che fanno gridare allo scandalo l’associazione che però non si perde d’animo. “Tutto ciò non significa che noi ci fermiamo. Le nostre iniziative continuano”.
Continuano ma “53 anni di storia non possono essere cancellati in maniera così indegna – ha spiegato Patrizio Patrizi -. Noi vogliamo solo rivendicare il ruolo di un’associazione la cui storia non può essere affossata o negata. Ci sono iniziative culturali legate alla cultura e alla storia di questa città che mette in piedi soltanto il Circolo dei Sambenedettesi”.