SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il servizio di car sharing è partito, ma non copre tutta San Benedetto. E a lamentarsi di questa situazione è Andrea Traini, che in consiglio comunale ha ricordato come non ci sia nemmeno una zona di sosta a Porto d’Ascoli: “Il 40% delle persone risiede lì – ha affermato l’esponente di Fratelli d’Italia – si sarebbe dovuto pensare meglio alla distribuzione, bisognava ricordarsi di quell’area”.
Una lacuna riconosciuta dall’assessore alla viabilità Bruno Gabrielli, che spiega: “Le postazioni base le ha scelte la concessionaria secondo un criterio agganciato a delle valutazioni da loro svolte. C’è da sottolineare il fatto che a seguito dei primi riscontri sull’utilizzo dei mezzi queste postazioni potranno essere ampliate prevedendo altre zone di copertura”.
Le sedi fisse per il noleggio al momento sono via Crispi, via Risorgimento, piazza Caduti del Mare, viale Marinai d’Italia (di fronte al faro), viale De Gasperi e il lungomare, all’altezza del ponte sull’albula.
I veicoli, nel territorio sambenedettese, non hanno limiti né per quanto riguarda la ztl né per i parcheggi blu.
Per quanto riguarda il funzionamento, questo prevede quattro fasi: scaricare l’app e registrarsi (il pagamento dei noleggi avverrà attraverso la carta di credito registrata), scegliere il veicolo, sbloccarlo e utilizzarlo e, infine, riconsegnarlo nel punto in cui lo si è preso. Ogni vettura sarà dotata di un kit di sanificazione con relative istruzioni di utilizzo.