di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sta diventando sempre più un punto fermo nella formazione della Sambenedettese. Luca Guadalupi, con sei gol e sei assist in 25 partite, si conferma una pedina cruciale nello scacchiere di Ottavio Palladini. La sua crescita coincide con un momento positivo per la squadra, reduce da una vittoria importante contro il Chieti.
«Non era semplice affrontare il Chieti. Siamo stati bravi a gestire la gara. Vedendo il nostro pubblico mi tremavano le gambe, davanti a 10.000 persone non avevo mai giocato. Il mio massimo è stato 8.000 prima di un Taranto-Foggia, io giocavo con i padroni di casa» ha raccontato Guadalupi nel corso della trasmissione Pianeta Samb su Radio Azzurra.
Il centrocampista pugliese, arrivato in estate dopo l’esperienza al Nardò, si è inserito rapidamente in un gruppo ambizioso. La fiducia del tecnico e una sintonia crescente con i compagni hanno fatto il resto. «Non è il momento di parlare di rinnovo. La società sta dando la priorità al campionato. Da parte mia c’è la volontà di restare. Candellori? Abbiamo trovato la giusta intesa, la stessa che stiamo costruendo con Moussa (Touré, ndr)».
Il legame con la Sambenedettese è nato in modo immediato. «Parlai con De Angelis (Stefano, direttore sportivo, ndr) a maggio, giocavo le semifinali playoff con il Nardò. Mi sono bastati cinque minuti per trovare l’accordo. Le aspettative erano chiare: vincere il campionato, senza troppi giri di parole».
Alcune partite sono rimaste impresse nella mente del numero 10 rossoblù. A partire da quella del 29 settembre contro L’Aquila, coincisa con il suo esordio stagionale. «Venivamo da un periodo dove le prestazioni non erano all’altezza della Samb», ha spiegato, sottolineando quanto quel debutto fosse atteso. Ma la sfida più difficile? «Direi quella dell’andata contro l’Ancona», vinta 1-0 dai rossoblù. E sul prossimo avversario ha le idee chiare: «La squadra che mi ha impressionato di più è il Teramo», che domenica 13 aprile ospiterà la Sambenedettese allo stadio Bonolis.
Guadalupi si conferma un leader silenzioso, ma concreto, capace di dare qualità e visione al centrocampo rossoblù. La sua stagione, fin qui, è un concentrato di prestazioni solide, gol pesanti e parole misurate.