giovedì 6 Febbraio 2025
Ultimo aggiornamento 21:00
giovedì 6 Febbraio 2025
Ultimo aggiornamento 21:00
Cerca

Fondi per la Sentina, Capriotti chiarisce: “Era uno stanziamento di emergenza di dieci anni fa. Nel frattempo abbiamo intercettato 6 milioni e mezzo”

Il vicesindaco ha evidenziato come il comune abbia recuperato anche 320.000 euro per interventi già portati a termine e finalizzati alla difesa della costa
Pubblicato il 10 Novembre 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco Tonino Capriotti ha risposto prontamente alle critiche mosse dal coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Luigi Cava, riguardo ai 76mila euro di fondi persi destinati alla tutela della costa della Sentina.




Cava aveva infatti accusato l’amministrazione comunale di aver perso risorse economiche fondamentali per la difesa della costa e, in particolare, per la protezione della storica torre sul porto.

Capriotti ha spiegato che i fondi a cui si riferisce Cava risalgono al 2014 e prevedevano la realizzazione di una barriera di sacchi di sabbia per la protezione della torre, come misura emergenziale. “Si trattava di un intervento urgente che però non è mai stato attuato”, ha precisato Capriotti, sottolineando come tale misura fosse temporanea e non risolutiva per la protezione a lungo termine della costa.

Nel 2023, ha continuato Capriotti, sono stati invece intercettati oltre 6,5 milioni di euro di fondi FESR, destinati a un progetto di difesa molto più strutturato e duraturo, che prevede la realizzazione di barriere sul fronte litorale della riserva della Sentina. “Sono fondi in corso di utilizzo, e il progetto è in fase di sviluppo da parte degli uffici competenti. La rinuncia ai fondi del 2014 è dovuta al fatto che questa nuova disponibilità sostituisce in modo definitivo l’intervento emergenziale programmato a suo tempo”.

In aggiunta, Capriotti ha evidenziato come il comune abbia recuperato anche 320.000 euro per interventi già portati a termine e finalizzati alla difesa della costa. Questi fondi sono stati utilizzati per la costruzione di scogliere, recentemente completate, che si estendono da Porto d’Ascoli fino all’altezza della foce del torrente Ragnone. Il comune ha già programmato un ulteriore lotto di lavori, finanziato con 150.000 euro, che prenderà il via nel 2025.