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Fiscaletti assessore? Minoranza scettica: “Non è con un nome che cambieranno le cose. Spazzafumo faccia un atto di coraggio”

Barlocci: "In giunta bisognerebbe cambiarne diversi di nomi". Bottiglieri: "In comune i tecnici ci sono. Servono persone che diano indirizzi politici"
Pubblicato il 11 Ottobre 2024

di Emidio Lattanzi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La possibile nomina dell’ingegner Giuseppe Fiscaletti a nuovo assessore all’urbanistica del Comune di San Benedetto del Tronto sta suscitando ampie discussioni sia all’interno della maggioranza che tra le fila dell’opposizione.




Il centrodestra ha sollevato dubbi circa un possibile conflitto di interessi, mentre altre voci si interrogano sull’effettiva capacità di questa scelta di risollevare un’amministrazione definita da più parti come “fallimentare”.

L’opposizione sebbene rispettosa del ruolo del sindaco in queste decisioni, non nasconde il proprio scetticismo. Paolo Canducci, pur riconoscendo il diritto del primo cittadino di scegliere i propri assessori, sottolinea come questa giunta non abbia mai realmente iniziato a governare: «La nomina del nuovo assessore è una scelta del sindaco, sulla quale l’opposizione non può fare ostracismo. Io rispetto molto l’aspetto istituzionale; la nomina di un assessore spetta a Spazzafumo, che deve essere libero di scegliere. Resta il fatto che per noi l’amministrazione è fallimentare. Questa giunta non ha mai iniziato a governare e, di fatto, il nuovo assessore, chiunque egli sia, entrerà a far parte di un’amministrazione fallimentare. Naturalmente valuteremo di volta in volta quello che verrà portato in consiglio.»

Giorgio De Vecchis esprime perplessità circa la possibilità che Fiscaletti accetti l’incarico, evidenziando sia questioni di merito che di opportunità politica: «Innanzitutto, parliamo di un professionista affermato e, secondo me, è difficile che possa accettare di entrare in una giunta che ha dimostrato e continua a dimostrare una forte incapacità. Inoltr, penso che un assessore non possa cambiare le cose, perché la funzione che ha non è quella del sindaco. Il sindaco è Spazzafumo, ed è lui che avrebbe dovuto e potuto cambiare le cose in meglio. Tra l’altro, quello che dice il centrodestra sui possibili conflitti di interesse non è un’ipotesi remota».

Anche Simone De Vecchis esprime stima per Fiscaletti, ma pone interrogativi di ordine politico: «Come persona e come tecnico gode di una grande stima da più parti, a prescindere dai colori politici. È un tecnico competente che ha lasciato anche un bel ricordo presso gli uffici comunali. Qui però parliamo di qualcosa che va oltre il nome e la stima: è una questione politica. Mi chiedo se la nomina di Fiscaletti sia una specie di foglia di fico per la maggioranza, per sanare questa situazione di stallo, oppure se con questa nomina si voglia ricomporre la visione urbanistica della città da parte della maggioranza. C’è bisogno di una visione chiara sull’urbanistica in questa città. Ad esempio, cosa si intende fare sullo schema direttore del Piano Regolatore Generale? Cosa si intende fare sulle varianti? Cosa si intende fare sul piano della mobilità?».

Luciana Barlocci si mostra ancora più pessimista, non ritenendo che un solo assessore possa fare la differenza in un’amministrazione definita in profonda crisi: «Non si può ritenere che un singolo assessore possa da solo modificare l’andamento di un’amministrazione tutta. Benché le deleghe che andrebbe a detenere siano estremamente importanti, perché l’assetto del territorio è strategico e fondamentale, non si può pensare che si modifichi il corso della giunta. San Benedetto non è solo urbanistica. San Benedetto è anche molto altro: lavori pubblici, sociale, turismo, sport. Pensare di colmare una voragine che è quella della maggioranza portando un nome sicuramente importante non è fattibile. Quello all’urbanistica è un assessore su sette. E non basta. Spazzafumo dovrebbe fare un atto di coraggio iniziando a pensare alla città invece che alla sua maggioranza».

Anche Annalisa Marchegiani, pur riconoscendo la stima che circonda Fiscaletti, evidenzia la delicatezza del compito che lo attende: «L’urbanistica è un assessorato estremamente importante e molto delicato, dove occorrerà portare avanti una serie di lavori già avviati su scelte già fatte. Quindi, direi che l’urbanistica richiede chiaramente un approccio di imparzialità a tutela dell’interesse pubblico».

Sulla stessa lunghezza d’onda Aurora Bottiglieri: «Sul nome di Fiscaletti nulla da dire. E’ un professionista che conosco e che stimo umanamente e professionalmente. Ma credo che bisognerebbe scegliere al di fuori dei nomi che hanno gravitato intorno alle precedenti amministrazioni perché, per vari aspetti, si rischia il conflitto di interessi, e soprattutto noi in Comune i tecnici ce li abbiamo così come abbiamo un dirigente all’Urbanistica che supervisiona il ruolo tecnico. In giunta c’è bisogno di figure politiche che diano indirizzi politici. Infine stiamo parlando di una nomina che probabilmente è legata alla necessità di salvarsi per far passare il bilancio consolidato».