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Fidejussione Ciarrocchi, il Pd salva Spazzafumo e attacca Pellei e Campanelli: «Hanno rischiato di mandare tutto all’aria»

🏛️ Alessandro Marini, presidente del Circolo Nord, interviene duramente sulla gestione del progetto: «Il sindaco ha lavorato bene, Massi ha avuto intelligenza e buon senso»
Pubblicato il 21 Maggio 2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. A poche ore dal consiglio comunale chiamato a decidere sull’affidamento del campo sportivo “Marcello Ciarrocchi” alla Sambenedettese, arriva una presa di posizione netta dal Partito Democratico. A parlare è Alessandro Marini, presidente del Circolo Nord PD di San Benedetto del Tronto, che punta il dito contro gli assessori del Centro Civico Popolare, Domenico Pellei e Cinzia Campanelli e difende l’operato del sindaco Antonio Spazzafumo

«Alla vigilia del Consiglio comunale odierno, in cui auspichiamo vivamente prevalga il buon senso, riteniamo doveroso sottolineare come l’affaire relativo al Campo Ciarrocchi rappresenti l’ennesima figura barbina del duo Campanelli – Pellei che, pur di tentare di accreditarsi in qualche maniera hanno seriamente rischiato di mandare all’aria un progetto, a zero spese per il Comune, che la città tutta auspica da tempo».

Nel mirino c’è soprattutto la decisione di pretendere una fidejussione, che secondo il PD tradisce lo spirito della norma su cui si basa l’intera proposta di riqualificazione.

«Ma prima di entrare nel merito della questione quello che ci preme sottolineare è un aspetto che riteniamo dirimente e che smonta completamente la narrazione messa in campo in questi giorni. Non è un caso che l’art. 5 del D.Lgs. 38/2021 sia rivolto esclusivamente alle società dilettantistiche (quindi senza scopo di lucro), perché la finalità delle stesse, per loro insita natura, è l’interesse pubblico. Stessa finalità che hanno, del resto, le amministrazioni pubbliche. Appare chiara, quindi, la volontà del legislatore di favorire la collaborazione tra due soggetti che perseguono lo stesso fine».

Per Marini, l’obbligo imposto alla Sambenedettese non è solo inopportuno, ma anche incoerente rispetto a quanto già accaduto a livello locale e nazionale.

«Decidere, quindi, di richiedere una fidejussione a fronte dell’applicazione del suddetto articolo è e riamane, quindi, a tutti gli effetti, una forzatura che non a caso per altre situazioni a San Benedetto non è stata prevista, così come in moltissimi altri comuni italiani che si sono trovati di fronte alla medesima situazione».

Il presidente del Circolo Nord esprime poi un riconoscimento alla scelta del presidente rossoblù, che ha accettato di pagare la garanzia per salvare il progetto. «Nonostante la poca trasparenza e nonostante si sia dovuto piegare ad un ricatto, abbiamo davvero apprezzato l’intelligenza e il buonsenso del presidente Massi, che ha comunque deciso di procedere col progetto (salvo sorprese nelle prossime ore), in nome dello sport giovanile a San Benedetto».

Marini aggiunge anche un giudizio favorevole al ruolo svolto in questa fase dal sindaco Spazzafumo. «Così come, questa volta, riconosciamo al sindaco di San Benedetto di aver tenuto il punto e di essersi fatto garante della riuscita dell’operazione, nonostante gli strepitii di qualche assessore».

Infine, l’affondo politico è diretto e senza mediazioni, con un richiamo alla necessità di pensare al quartiere prima che alle garanzie. «Anziché impelagarsi in fantasiose richieste di fidejussioni, forse, quello su cui avrebbero dovuto battere i due esponenti del Centro Civico Popolare è il rispetto di un cronoprogramma dei lavori ben preciso, che metta al primo posto quelle opere e quegli interventi che servono al quartiere Sentina. Opere, tra l’altro, già previste dal progetto di Massi».

«Ma del resto, come già abbiamo avuto modo di dire anche l’anno scorso, ci troviamo di fronte ad un assessore che si vanta di non aver speso sei milioni di euro, dimenticandosi che questo si traduce in scarsa manutenzione, taglio dei servizi, asfalti colabrodo per i cittadini sambenedettesi e di una assessora che rimane convinta che sia sufficiente fare qualche selfie per svolgere il proprio ruolo».