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Ex Bar Buozzi, il consiglio non vota il progetto planovolumetrico. Il sindaco ritira il punto: “Il dirigente è assente”

Un annuncio accolto dagli applausi dell’opposizione, che per diversi minuti aveva evidenziato l’anomalia. Il primo cittadino: "C’è l’impossibilità ad andare avanti, ripresenteremo il punto nella prossima assise"
Pubblicato il 23 Novembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. In consiglio comunale viene ritirato il punto riguardante il progetto planovolumetrico finalizzato all’adeguamento igienico-sanitario del Niwa e del bar Buozzi, situati sotto la pineta del centro.

Una decisione presa direttamente dal sindaco Spazzafumo, a causa dell’assenza del dirigente dei lavori pubblici, Mauro Bellucci. “C’è l’impossibilità ad andare avanti vista la mancata presenza dirigente, che doveva essere qui. Secondo me dobbiamo ritirare questo punto e riportarlo al prossimo consiglio”.

L’annuncio è stato accolto dagli applausi dell’opposizione, che per diversi minuti aveva evidenziato l’anomalia.

Poco prima, l’assessore ai lavori pubblici Tonino Capriotti aveva comunque esposto il punto: “Dobbiamo ancora valutare l’aspetto riguardante i lavori da effettuare, rivedremo questo dettaglio. Potrebbe occuparsene il Comune, mentre se li facesse il vincitore del bando, potrebbe scontare l’investimento con gli anni di gestione”.

L’intenzione dell’amministrazione rimane quella di trasformare il Buozzi in un punto di somministrazione ‘leggera’. L’elaborato modificato, infatti, prevede spazi parecchio inferiori ai 18 metri quadrati inizialmente assegnati per il reparto cucina. Il volume originario si estenderebbe verso ovest, mantenendo le caratteristiche architettoniche ed artistiche dell’esistente, assicurando così un adeguato spazio interno che consenta la rimodulazione dei servizi igienici per il pubblico (ora presenti solo stagionalmente), la realizzazione del citato spazio cucina con annesso spogliatoio e bagno dipendenti e un ingresso fornitori.

“E’ una delibera viziata nel metodo e nel merito”, aveva accusato Annalisa Marchegiani. “Questa amministrazione porta avanti da anni lo svilimento delle commissioni, che dovrebbero essere luoghi di approfondimento. Voi volete lasciare la porta aperta al privato con una libertà di scelta che non dovrebbe essere concessa, trattandosi di un bene pubblico”.

Una posizione simile l’aveva espressa anche Simone De Vecchis: “L’amministrazione deve poter avere le mani libere su qualsiasi scelta di interesse pubblico. Quell’area non sia esclusivamente utile a far soldi, ci potrebbero essere scopi alternativi, magari socio-culturali”.