“Remo Croci è stato una colonna del Tg5 neonato. Non avevamo corrispondenti in giro per l’Italia e cercammo di parare subito il colpo soprattutto con chi già ruotava attorno a Mediaset per via dell’impegno nelle rubriche sportive”. A parlare è Enrico Mentana, che a La Nuova Riviera ha voluto omaggiare il giornalista sambenedettese in occasione dell’annunciato addio a Mediaset dopo oltre trent’anni.
Mentana, fondatore nel 1992 del Tg5, fu l’artefice dell’ingresso di Croci nella squadra di giornalisti del telegiornale di Canale 5. “Su segnalazione del mio vice Massimo Corcione, indistruttibile uomo macchina, individuai alcuni ottimi giovani già temprati, che in omaggio al talent scout e in assonanza con una meno raccomandabile confraternita vennero subito ribattezzati i “corcionesi”: Alessandro Ongarato in Veneto, Massimo Canino in Toscana e lui, Remo Croci da San Benedetto del Tronto, che subito diventò il corrispondente da quello che i bollettini meteo chiamavano il “medio e basso versante adriatico”. Con lui molte soddisfazioni, tanta dedizione, pagine gloriose dalla costa pugliese meta dei primi migranti albanesi, dove Remo trovò anche soddisfazioni personali, e mai un problema. Quasi: ne ricordo in realtà uno piccolo, che cito per dimostrare a Remo quanto l’ho tenuto negli archivi della memoria: un servizio nel giorno delle elezioni da un seggio che sperimentava il voto elettronico e nelle immagini aveva mostrato il destinatario del voto. So che ormai è un artista a tutto tondo, scrittore, fotografo, pittore, e del day by day cronistico ha forse piene le tasche. Ha scoperto da tempo che fuori dalle news c’è tanta roba, a lui gli auguri di godersela tutta”.
La lettera di Mentana è stata letta a Croci durante il primo appuntamento di 360 Gradi.