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Ecomostro via Calatafimi, c’è un progetto. Vertice con le Ferrovie per verificare la fattibilità

La proprietà lavora a un progetto per abbattere l’edificio e riqualificare l’area. Il sindaco Spazzafumo: «Seguiamo da vicino l’evolversi della situazione»
Pubblicato il 8 Marzo 2025



Dopo anni di polemiche, degrado e pericoli, il futuro dell’Ecomostro di via Calatafimi potrebbe essere giunto a un punto di svolta.

La proprietà della struttura è al lavoro su un progetto di riqualificazione, con l’obiettivo di abbattere il gigantesco edificio fatiscente e sostituirlo con una nuova costruzione. Il Comune di San Benedetto del Tronto è stato informato sull’evolversi della situazione e segue con attenzione l’iter burocratico e tecnico che potrebbe, nei prossimi mesi, dare il via ai lavori.

Uno dei punti chiave della vicenda riguarda la posizione strategica della struttura, situata a pochi metri dai binari della ferrovia. Qualsiasi tipo di intervento, demolizione compresa, deve quindi passare al vaglio delle Ferrovie dello Stato, che dovranno valutare la fattibilità dell’opera e garantire che le distanze di sicurezza siano rispettate.

Per questo motivo, nei prossimi giorni si terrà un incontro ad Ancona tra la proprietà dell’area, i rappresentanti delle Ferrovie dello Stato e il sindaco Antonio Spazzafumo, che sarà presente per conoscere l’esito delle valutazioni tecniche e prendere atto dei pareri dell’azienda ferroviaria.

Un progetto ancora top secret, ma che fa sperare

Al momento, i dettagli sul progetto di riqualificazione non sono stati resi pubblici. Si sa soltanto che l’operazione dovrebbe essere frutto di un accordo tra l’attuale proprietario e un’impresa edile, con l’obiettivo di realizzare una nuova struttura ad uso privato al posto dell’attuale rudere. Tuttavia, finché il parere delle Ferrovie non sarà positivo, il piano resta in attesa di conferma.

L’abbattimento dell’Ecomostro segnerebbe la fine di una lunga e tormentata vicenda. Da anni, la struttura di via Calatafimi rappresenta uno dei problemi più discussi della città. Costruita e poi abbandonata, è divenuta col tempo un simbolo del degrado urbano, un problema mai risolto che ha generato infinite discussioni tra cittadini e istituzioni.

Decenni di polemiche, crolli e degrado: la storia infinita dell’Ecomostro

I problemi legati all’edificio non sono certo una novità. Da lungo tempo, i residenti della zona combattono contro il degrado che avvolge la struttura. Un paio di anni fa, un cedimento strutturale ha portato alla necessità di transennare l’area per proteggere passanti e veicoli dal rischio di crolli. Negli anni, si sono susseguiti sopralluoghi tecnici, blitz delle autorità, ordinanze comunali e diffide alla proprietà, ma senza che nulla si concretizzasse davvero.

La struttura è diventata, nel tempo, un luogo di insicurezza e pericolo. I residenti hanno più volte denunciato la presenza di senzatetto, tossicodipendenti e spacciatori, che entravano ed uscivano dall’edificio senza alcun controllo. Di recente, la situazione è peggiorata ulteriormente con l’abbandono indiscriminato di rifiuti: qualcuno ha preso l’abitudine di gettare sacchetti dell’immondizia all’interno dell’area recintata, trasformando il cortile dell’edificio in una discarica abusiva.

Le lamentele dei residenti sono state continue e disperate: «Ormai si assiste ad ogni tipo di situazione degradante. Adesso tirano pure i sacchetti dei rifiuti lì dentro. Per lungo tempo abbiamo visto senza tetto, spacciatori e tossicodipendenti entrare e uscire comodamente da quella zona. Una struttura fatiscente che rappresenta un pericolo. Corriamo il rischio di venire colpiti da qualcosa ogni volta che usciamo di casa».

Rimosse le misure di sicurezza, aumentano i rischi

A peggiorare ulteriormente la situazione, nei mesi scorsi è avvenuto un fatto sconcertante: le misure di sicurezza, che erano state posizionate per impedire il parcheggio delle auto lungo via Calatafimi e proteggere i pedoni dal rischio di caduta calcinacci, sono state rimosse da qualcuno.

I dissuasori e le transenne, che prima limitavano il passaggio nella zona più pericolosa, sono stati spostati sul marciapiede, permettendo alle auto di tornare a parcheggiare a ridosso dell’edificio.

Dopo decenni di immobilismo, ora l’iter per l’abbattimento dell’Ecomostro potrebbe davvero prendere il via. L’incontro con le Ferrovie dello Stato potrebbe rappresentare il passaggio chiave per sbloccare definitivamente il progetto, ma la prudenza è d’obbligo: troppe volte in passato si è parlato di possibili soluzioni senza che nulla si concretizzasse.