SAN BENEDETTO DEL TRONTO. San Benedetto del Tronto dice addio all’architetto Albino Scarpantoni, scomparso all’età di 74 anni dopo una lunga battaglia contro la malattia.
Figura storica e stimata nel panorama dell’edilizia privata, Scarpantoni ha lasciato un segno indelebile nella comunità con il suo lavoro e la sua passione.
Diplomato al Liceo Artistico di Pescara, Scarpantoni si era laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma. Durante la sua lunga carriera, ha contribuito a numerosi progetti di rilievo, tra cui la riconversione del Palazzo di Giustizia, ora sede della scuola Curzi, e interventi significativi per l’impresa Saxa, come la trasformazione del villaggio Remer e il recupero dell’ex birreria Forst. Tra i suoi ultimi lavori di spicco figura anche il progetto di riqualificazione del campo Ciarrocchi.
Albino ha collaborato per anni con il collega e amico Vittorio Massi, portando avanti una visione condivisa e una dedizione instancabile verso l’architettura. La sua creatività e il suo impegno lo hanno accompagnato fino alla fine, lavorando personalmente sui progetti e affiancando il figlio Fabio, anche lui architetto, nel percorso professionale.
Nel 2015 gli era stato conferito il prestigioso riconoscimento del Gran Pavese Rossoblù per il suo contributo alla città, mentre nel 2011 aveva partecipato attivamente alla politica locale, candidandosi nella lista del Partito Democratico a sostegno del sindaco Giovanni Gaspari.
Albino Scarpantoni lascia un’eredità di opere e progetti che resteranno a testimonianza del suo talento e della sua dedizione. La comunità lo ricorda non solo come un architetto visionario, ma anche come una persona di grande umanità e sensibilità.