SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Venerdì pomeriggio si è spento nella sua abitazione di via Piemonte Alfonso Vacchi, all’età di 89 anni. Figura di spicco e molto conosciuta a San Benedetto, Vacchi ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità grazie al suo instancabile impegno sociale, politico e culturale.
Vacchi è stato il presidente della sezione locale dei Bersaglieri di San Benedetto per ben 38 anni. Tra le sue iniziative più memorabili, il raduno nazionale dei Bersaglieri del 1991, che portò grande entusiasmo e visibilità alla città. La sua dedizione a questa associazione testimonia il profondo senso di appartenenza e orgoglio che nutriva per le tradizioni militari e culturali italiane.
Imprenditore e punto di riferimento
Per 40 anni Alfonso Vacchi è stato il titolare di un noto negozio di elettrodomestici e gas in bombola situato in via Curzi, nel cuore di San Benedetto. Un negozio che ha rappresentato a lungo un punto di ritrovo per molte figure di spicco della sinistra sambenedettese, specialmente negli anni Settanta, un periodo segnato da grande fermento politico.
Questo spazio di confronto e dialogo è rimasto nella memoria di chi ha vissuto quegli anni come un simbolo di partecipazione attiva alla vita pubblica.
L’impegno nell’ANPI
Oltre al suo coinvolgimento con i Bersaglieri, Vacchi era un attivo sostenitore dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Partecipava regolarmente a incontri e iniziative, sottolineando il suo impegno per i valori della Resistenza e della democrazia.
Alfonso Vacchi lascia due figli, Vittorio e Mauro. Vittorio, noto anch’egli nella comunità, ha ricoperto il ruolo di comandante dei vigili urbani di San Benedetto, proseguendo la tradizione familiare di impegno civico.
Il funerale di Alfonso Vacchi si terrà oggi alle 15:30 presso la chiesa di San Giuseppe. Sarà l’occasione per tutta la comunità di rendere omaggio a una figura che ha dedicato la sua vita al servizio della città e dei suoi ideali.