SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una semplice adorazione eucaristica finisce, come si suol dire, “in cagnara”. Ad accendere la miccia è stato don Pio Costanzo, eterno parroco della chiesa di Cristo Re che, durante un’omelia, ha pubblicamente bacchettato una celebrazione organizzata dal movimento mariano “Con la Gioia nel Cuore” alla rotonda di Porto d’Ascoli (CLICCA QUI).
Don Pio non avrebbe gradito il fatto di non essere stato informato della celebrazione nonostante fosse stata organizzato nel territorio di riferimento della sua parrocchia e, stando a quanto riportato da PicenoNews24 avrebbe anche ironizzato utilizzando queste parole: “La cosa particolare di questo evento è che hanno pregato per la mia conversione. Li ringrazio perché hanno pregato per me, ma sono quasi 78 anni che cerco di convertirmi con esiti poco confortanti e sono certo che andrò all’Inferno. State a sentire, non vale la pena pregare per la mia conversione: purtroppo non c’è niente da fare. Piuttosto, pregate per la mia salute”.
Apriti cielo. Dopo poco è arrivata la risposta del movimento mariano per voce del responsabile Marco Albertini: “Siamo rimasti molto turbati per le dure parole di Don Pio soprattutto per quelle pronunciate contro se stesso, sacerdote di Santa Romana Chiesa, che si dichiara certo di andare all’inferno. A questo punto, senza conoscere questo suo intimo particolare, riteniamo che sia stato lo Spirito Santo, veicolato da Gesù Eucaristia durante l’Adorazione da noi organizzata alla Rotonda di Porto d’Ascoli con grande soddisfazione e gioia di tutti i presenti, a suggerire ad uno di noi di pregare per la conversione a Cristo di Don Pio Costanzo”.
Albertini scende nel dettaglio e motiva alcuni passaggi della cerimonia: “La Comunione dei Santi – spiega – è una realtà della Chiesa e le preghiere all’interno del Corpo Mistico di Cristo trovano accoglienza ed esaudimento se dirette con fede a vantaggio di un suo membro, a meno che egli non opponga resistenza alla Grazia, ed è questo che, ahinoi, traspare dalle inquietanti parole del parroco di Cristo Re. D’altronde, è la stessa Regina della Pace che ci chiede di pregare per i nostri sacerdoti, affinchè siano degni rappresentanti di Suo Figlio: “Vi chiedo di pregare perché i cuori dei sacerdoti non vacillino e conservino la fede nel popolo.” (Messaggio dato al gruppo di preghiera 07.02.85). “Pregate per i sacerdoti. Pregate perché l’unione tra mio Figlio e loro sia più forte possibile, affinché siano una cosa sola. Vi ringrazio.” (Mirjana 02.09.12) “Miei cari figli sacerdoti! Pregate incessantemente e chiedete allo Spirito Santo che vi guidi sempre con le sue ispirazioni. In tutto ciò che chiedete, in tutto ciò che fate, cercate solo la volontà di Dio”.(Messaggio straordinario del 13.10.84). Ora, noi sappiamo che la volontà di Dio è che noi crediamo ed adoriamo il Verbo incarnato, perché questa è la vita eterna (Gv 17,3), per cui appare conveniente rimuovere tutti gli ostacoli, il peccato in primis, che ci impediscono di andare a Lui (Mc 10,14)”.
Nessuna polemica ma Albertini tiene a fare una precisazione: “Non vogliamo entrare in polemica con il parroco di Cristo Re, ma non corrisponde a verità il fatto che egli non sia stato previamente informato dell’Adorazione; anzi, è stato anche invitato in due distinte occasioni, da un confratello e da un laico appartenente al Movimento, a presenziare all’evento. Evidentemente aveva qualche problema a farlo, ma ciò che disturba è che, mancando lui, non si sarebbe dovuta tributare la lode a Cristo Re, il che non è cristiano. Disse la Madonna a Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane il 18 luglio 1996: “Tanti miei figli sacerdoti e anche più in alto, facilmente cadono nella braccia di satana come foglie secche che cadono da un albero al soffio del vento. Conversione della mente, del cuore e dello spirito, specialmente per coloro che fomentano confusione nelle anime. Avendo quindi appreso da Don Pio che egli si trova diretto proprio nel posto sbagliato, certi di fare il suo bene, continueremo a pregare per la sua salvezza e conversione a Cristo Re, perché la perdita eterna del Sommo Bene è la più grande tragedia che possa capitare ad un essere umano”.