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Darsena “chiusa” per sicurezza. Le proteste dei cittadini: “Intanto il molo Nord cade a pezzi”

Buche, muro danneggiato in più punti, contatori precari. "Manca la manutenzione per ripristinare sicurezza e decoro"
Pubblicato il 27 Agosto 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La recente decisione di chiudere il passaggio tra la zona del Molo Sud e quella della Darsena non solo alle automobili, ma anche a pedoni e ciclisti, ha scatenato un’ondata di polemiche tra i cittadini.




La motivazione della chiusura è legata alla necessità di garantire la sicurezza in un’area considerata delicata, dove l’accesso sarà riservato esclusivamente agli addetti ai lavori, ai cantieri navali e ai titolari delle imbarcazioni da diporto attraccate nella zona. Tuttavia, molti frequentatori del porto non condividono questa misura, ritenendola eccessiva.

Ciò che ha infiammato ulteriormente il dibattito è la segnalazione delle condizioni critiche di un’altra area portuale, anche questa teoricamente interdetta ai non addetti, ma in realtà facilmente accessibile e in uno stato di abbandono evidente. Si parla del Molo Nord, il porto peschereccio, dove la situazione appare ben più grave rispetto a quella del Molo Sud.

Il Molo Nord presenta numerose criticità: buche sull’asfalto, danni strutturali al muro paraonde che separa il molo dalla zona della vasca di colmata, e cumuli di mattoni abbandonati, che testimoniano i cedimenti strutturali avvenuti nel tempo. Alcuni frequentatori del porto hanno denunciato la presenza di contatori dell’elettricità posizionati in maniera precaria lungo il muro, esponendo chiunque si trovi nell’area a rischi significativi. “Che sia aperto agli addetti ai lavori o meno, questo punto non è proprio il massimo per quanto riguarda la sicurezza”, ha dichiarato un abituale frequentatore.

La situazione al Molo Nord è da tempo sotto l’occhio critico dei cittadini, che lamentano l’assenza di interventi di manutenzione ordinaria da parte dell’Autorità Portuale. Molti auspicano che, in attesa dei grandi lavori di riqualificazione promessi per il molo, si proceda almeno a ripristinare le condizioni minime di sicurezza e decoro.

La vicenda evidenzia un problema più ampio di gestione delle infrastrutture portuali, dove le decisioni sembrano spesso prese senza una visione d’insieme che tenga conto delle diverse realtà presenti sul territorio. Mentre si chiude un’area con giustificazioni di sicurezza, un’altra, in condizioni ben peggiori, resta accessibile, suscitando non poche perplessità tra i cittadini. La speranza è che questa segnalazione possa finalmente portare a interventi concreti per migliorare la situazione, restituendo dignità e sicurezza a un’area di grande importanza per la città.

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