di Alessandro Croci
Cristian Michieli, 23 anni, content creator nato a San Benedetto del Tronto, ci racconta la sua scalata nei social. Ad oggi conta su TikTok quasi 300.000 follower e più di 16 milioni di mi piace.
Come è iniziata la tua avventura nel mondo social?
“Per me innanzitutto questa è una passione che nasce dalle elementari con il mio primo canale su YouTube, dove facevo dei video sulle carte da gioco dei Pokémon. Dopo un po’ di anni, verso la fine delle scuole superiori (2019, ndr), inizio la carriera da filter creator su Instagram. Creavo i famosi filtri che, tra l’altro, tra qualche giorno META ha deciso di togliere. È lì che ho iniziato a capire la potenza dei social network. Feci un filtro dell’ovetto Kinder che andò subito virale. Da lì mi iniziarono a commissionare dei piccoli lavoretti e questa passione durò per circa due anni. Poi la vera svolta arrivò nel 2020 grazie a una mia amica che mi segnalò questa piattaforma, TikTok, che io assolutamente non conoscevo. Da lì ho iniziato a fare qualche video ma senza un vero successo.”
La svolta quando ci fu?
“Paradossalmente la svolta ci fu quando presi il COVID-19, a marzo 2021. Feci un video imitazione di un personaggio che a quel tempo andava virale su TikTok. Ho avuto sempre uno spirito comico, quindi cercai di imitare questo personaggio e andò molto bene perché iniziai a fare dei primi numeri molto importanti. Poi capii che la strada era quella giusta e mi sono focalizzato sul fare video comici. Ma comunque ho sempre diversificato, anche se i miei fan all’inizio mi identificavano in quell’imitazione. Piano piano sono riuscito sempre a portare contenuti nuovi e vari. Ad oggi comunque le imitazioni le faccio ancora e mi piace farle, ma cerco di fare prevalere il mio personaggio.”
Di fronte a questi numeri davvero importanti come ti senti?
“Guarda, ancora oggi a volte faccio ‘wow’. Ad esempio, ultimamente ho fatto un video parodia sulle serie TV turche e questi video hanno fatto dei numeri molto importanti. Quindi, quando vedo questi numeri rimango sempre un po’ sbalordito, come un bambino. E soprattutto il fatto che io riesca ad arrivare a così tante persone mi gratifica davvero molto. Ma comunque, nonostante questi bei numeri, cerco di rimanere sempre con i piedi per terra e concentrarmi su nuovi contenuti da portare al pubblico.”
Pensi di continuare questa carriera o hai altri obiettivi per il futuro?
“Il mio sogno è sempre stato quello di fare il doppiatore. Infatti sto facendo la scuola di doppiaggio qui a Roma e un giorno spero di coronare il mio obiettivo che ho da quando sono bambino. Oggi per me i social sono un vero e proprio lavoro che mi dà delle entrate economiche che io appunto investo per fare corsi e scuole di teatro e doppiaggio. Al momento penso di continuare questo percorso social perché mi dà una bella visibilità e mi permette anche di sostenermi a livello economico. Ma soprattutto mi diverte tantissimo sviluppare nuovi contenuti. La prendo anche come una valvola di sfogo e di creatività, ed è veramente bello pensare a un’idea, metterla in pratica e vedere poi i risultati. Questa per me è, e sarà sempre, una passione.”
Come sappiamo, i social hanno anche un lato negativo. Cosa ti senti di consigliare a un ragazzo che si approccia a questo mondo?
“Quello che mi sento di dire a una persona che si affaccia in questo mondo dei social, che magari non per forza vuole essere un creator ma semplicemente da pubblico, è di fare tanta ma tanta attenzione sia ai contenuti che posta sia a quelli che gli compaiono sui vari social. Sono intrisi di violenze, pieni di meme fatti male e di insulti, soprattutto nei commenti di gente spietata che sfoga la propria rabbia repressa e fa battute sgradevoli nei confronti di chi vede all’interno del video o comunque della società. Quello che consiglio io è di essere sempre pacati. Bisogna sempre ricordare che dietro a una tastiera ci sono delle persone. Non possiamo sapere come può reagire una persona a un commento sgradevole. Sono tanti i casi di persone che rimangono vittime di questi commenti del pubblico. Penso infine che noi siamo i social: senza le persone e le identità digitali, i social non esisterebbero. Io li vedo come uno spazio conviviale dove esporre il proprio pensiero e rispettare quello altrui.”
Rimanendo in tema sul pericolo social, ti ha colpito qualcosa in particolare?
“Sì, qualche mese fa ho visto il film Il ragazzo dai pantaloni rosa, un film davvero toccante, dove da un gruppo Facebook è scaturito un odio verso questo povero ragazzo solo per il colore dei suoi pantaloni. Purtroppo, questi episodi ancora oggi sono parte della nostra società.”
Da esperto del mondo social, pensi siamo arrivati a un punto massimo d’espansione?
“Credo siamo in una fase media, perché ormai i social esistono da quasi vent’anni. Non siamo più agli albori. Oggi con i social puoi lavorare e guadagnare anche molto bene. Lavorativamente parlando, i social sono e saranno sempre di più il futuro. Molti brand investono sempre più soldi nella pubblicità social e questo genera più ricavi per noi content creator. Dal lato invece dell’identità digitale, secondo me le piattaforme stanno un po’ esagerando con le restrizioni, anche per quanto riguarda alcune parole che fanno parte del nostro linguaggio quotidiano. Ormai per me i social sono un po’ la tua ‘carta d’identità’ vera e propria. Basti pensare che appena conosciamo o cerchiamo informazioni su una persona andiamo a vedere il suo profilo social. Ultimamente anche molte persone non giovanissime stanno portando dei contenuti davvero belli. Per me è stupendo quando una persona anziana condivide la sua vita, la sua storia sui social, che secondo me non vuol dire solo giovani ma è aperto a tutte le età.”
San Benedetto ti manca? Te la senti ancora dentro?
“Sono ormai 4 anni che abito a Roma, ma appena posso torno sempre a casa dalla mia famiglia e dai miei amici d’infanzia. Poi le passeggiate sul lungomare per me non hanno prezzo. Sono davvero fortunato di essere sambenedettese e ne vado fiero.”
Progetti per questo 2025?
“Ci sono molte collaborazioni in arrivo, di cui un progetto molto importante dove mi sposterò per l’Italia con un brand da gennaio a giugno. Poi uscirà su TikTok e lo considero il progetto più importante della mia vita. Inoltre, vi dico una cosa che ancora non ho detto a nessuno: sto lavorando alla creazione di un mio podcast personale. Ho già le idee molto chiare su cosa fare, ora devo capire dove farlo e quando farlo. Poi finirò la scuola di doppiaggio. Sarà un anno molto bello e spero di poter continuare così.”