di Filippo Olivieri*
Negli ultimi mesi, la sanità è diventata un tema centrale per il nostro territorio.
Dall’ospedale di primo livello di Ascoli a quello di San Benedetto del Tronto, passando per i presidi della vallata, emerge chiaramente una crescente attenzione verso le strutture ospedaliere e le sfide che devono affrontare.
Tuttavia, a fronte di un dibattito che si fa sempre più acceso, assistiamo con preoccupazione a una serie di dimissioni, o minacce di dimissioni, da parte di primari e medici di valore del nostro ospedale “Madonna del Soccorso”. Professionisti di eccellenza che, per ragioni su cui sarebbe opportuno riflettere, decidono di lasciare un sistema sanitario locale che non può permettersi di perdere risorse umane così preziose.
È giusto riconoscere i diversi punti di vista sul futuro della sanità nel nostro territorio, inclusa la richiesta di alcuni comitati cittadini di trasformare “Madonna del Soccorso” in un ospedale di primo livello. Tuttavia, una cosa è chiara: senza un intervento deciso e lungimirante, rischiamo di perdere i professionisti che rendono la nostra sanità una delle migliori a livello nazionale.
La domanda che ci poniamo è semplice: perché le istituzioni politiche, a tutti i livelli, non si interrogano sulle cause profonde di questa emorragia di capitale umano?
Certamente, la carenza di attrezzature adeguate è un problema reale, ma è sufficiente ascoltare direttamente i medici e i primari che minacciano di andarsene per capire che le radici di questo malcontento sono più profonde.
A mio avviso, i rappresentanti politici devono essere più vicini alle esigenze di questi professionisti, confrontandosi con loro, raccogliendo le loro preoccupazioni e facendo quanto è necessario per trattenerli nei nostri ospedali.
In questo senso, l’intervento diretto del sindaco e del presidente della Regione è non solo auspicabile, ma urgente. Occorre mettere in campo soluzioni concrete e immediate per fermare questa fuga di talenti, con la consapevolezza che il benessere dei nostri cittadini dipende anche dalla qualità e dalla continuità del servizio sanitario che possiamo offrire. Non possiamo permetterci di perdere ulteriormente le eccellenze che con impegno e dedizione lavorano ogni giorno per la salute della nostra comunità.
Confidiamo che i vertici regionali e il consiglio comunale si attivino prontamente per trovare soluzioni adeguate.
*Ex assessore San Benedetto del Tronto