Una biblioteca in riva al mare. Anzi, una ‘bibliobarca’, come l’hanno ribattezzata i promotori che per realizzare l’opera hanno utilizzato una vecchia canoa donata dalla Lega Navale.
A ‘Crêuza de mä’ le novità sono all’ordine del giorno, con l’ultima iniziativa – nata dall’associazione Il Marcuzzo e portata avanti da un nutrito gruppo di volontari – che punta a diventare un esempio da emulare.
Il parco, che ha lo stesso nome di un celebre album di Fabrizio De André, nacque per caso anni fa alle porte della Sentina grazie al recupero di tutto ciò che il mare aveva buttato sulla spiaggia: sassi, tronchi, reti.
Da lì l’idea di un percorso, arricchito da stradine in mattoni, piccole oasi e panchine dove sedersi e rilassarsi. Fino all’ultima trovata della libreria: “Si può prendere un libro leggerlo e riposizionarlo nella bibliobarca”, spiegano i volontari”. “Inoltre si possono donare libri posizionandoli direttamente negli scaffali della libreria”. A lavorare al progetto sono stati Emma Lombardo, Veerle De Ceulaer, Bruno Romanelli, Domenico Tirabassi e Luciano Sgolastra per Il Marcuzzo.
L’associazione ha collocato nei giorni scorsi i primi titoli, cresciuti in maniera esponenziale nel giro di pochissime ora. “Tutti possono prendere un libro, leggerlo lì sul posto o portarlo a casa e dopo averlo letto riporlo sulla bibliobarca”.
Il rischio di furti o atti vandalici non intimorisce: “Il tutto è lasciato al senso civico delle persone”.
Poche le regole da rispettare, ma una chiara richiesta: “Si eviti di mettere libri a sfondo razzista, politico, sessista, religioso”.