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Covid, l’allarme della Cisl: “Gli operatori sanitari non possono essere lasciati soli”

"Nelle strutture sanitarie situazione grave"
Pubblicato il 30 Ottobre 2020

ASCOLI PICENO – “In questa seconda ondata, la pandemia sta colpendo in modo molto preoccupante anche il sud della Regione. Nei mesi di marzo – aprile e maggio scorsi, il piceno ed il sambenedettese erano stati attaccati dal virus in modo più lieve rispetto ad altre zone delle Marche ma stavolta i due Presidi ospedalieri ed i Territori di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sono in piena e grave emergenza”. Lo dice il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati. “Sono tantissimi, troppi gli Operatori Sanitari dell’Area Vasta 5 colpiti dal virus contratto nello svolgimento del loro lavoro e questo, insieme al notevole numero di Reparti e Servizi coinvolti perché infettati, fa pensare ad una gestione non proprio ottimale della fase della prevenzione e dell’emergenza”.

Il segretario prosegue: “Dai racconti e dai molteplici messaggi e richieste di aiuto, che come CISL FP riceviamo dagli iscritti ma anche da semplici infermieri, OSS, Tecnici Sanitari, possiamo recepire la paura per la carenza di punti di riferimento gestionali e della catena di comando che sono allarmanti. Certamente non per disinteresse di alcuno ma perchè chi dovrebbe prendere in mano la situazione, spesso non è sul campo perchè assente per malattia, pensionato e mai sostituito o per veri e propri vuoti organizzativi della piramide gerarchica. La situazione così rappresentata, insieme alla cronica carenza di personale di cui l’Area Vasta 5 soffre da anni, sta facendo saltare ogni schema, mettendo a rischio la prima linea cioè gli Operatori Sanitari che devono assistere i malati. In tanti reparti, sia del Mazzoni che del Madonna del Soccorso, sono assenti il Primario o la Coordinatrice Infermieristica perchè anch’essi colpiti dal Covid, e questo genera tra il personale assistenziale un senso di vuoto, di solitudine nel momento in cui si presentano casi di positività tra i malati o gli stessi lavoratori. Proprio in questi frangenti sarebbe necessario avere subito chi adotta ed assume decisioni ma al contrario, come ci viene riferito, il da farsi viene delegato a chi in quel momento si trova a lavorare in Reparto. Ci dovrebbe essere invece, all’interno della Direzione Sanitaria, chi assume le decisioni e detta i percorsi da fare, affiancando il personale e gestendo personalmente le emergenze. Le decisioni non sempre sono semplici da prendere. Sarebbe però il momento, anzi è pure tardi, perchè anche quelle più scomode, fossero assunte e senza tentennamenti perchè gli Ospedali ed il Territorio vanno messi in sicurezza, evitando la commistione tra pulito e sporco”.

La CISL FP Marche è pertanto “fortemente preoccupata” e lancia l’allarme alla Direzione di Area Vasta 5, alla politica picena e all’ASUR “perchè l’emergenza venga gestita ma soprattutto perchè il personale tutto, venga posto in condizione di lavorare in sicurezza, all’interno di percorsi e protocolli predefiniti e non con l’arte dell’arrangiarsi. Vanno chiariti in primis i punti di riferimento decisionali, che non possono essere “tutti e nessuno” ma ben identificabili e sempre presenti quando necessitano”.

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