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Conclusa la prima edizione del corso di grafica digitale al Centro Giovani di San Benedetto

Già in programma per settembre l’edizione autunnale dell’iniziativa
Pubblicato il 27 Febbraio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si è conclusa al Centro Giovani “Giacomo Antonini” la prima edizione del corso di grafica digitale “Un mare di sogni” e già l’amministrazione comunale, in collaborazione con la Eos Cooperativa Sociale, ente gestore del Centro, sta organizzando la seconda edizione prevista per settembre 2024, per la quale sono ufficialmente aperte le iscrizioni, scrivendo a [email protected]

Il grande successo del corso appena terminato, tenuto dalla docente Giulia Vecchioni, ha infatti convinto tutti sull’opportunità di aprire una seconda sessione di lezioni. 

“È bello aver dato vita – dice Vecchioni – a uno spazio creativo così libero ed eterogeneo, in cui i partecipanti avevano diverse età e formazione artistica. Una vera sfida per me cercare di stimolare il senso grafico-creativo di ognuno di loro. “Un Mare di Sogni” è un progetto davvero ambizioso e di una portata innovativa unica. Non è soltanto il primo corso di Graphic Design gratuito per i ragazzi della città, ma è anche e soprattutto un grande “per-corso” in cui riscoprire le proprie radici e rivolgere uno sguardo rinnovato, molto più profondo, alla terra natale. Con i ragazzi daremo forma a questa nuova visione usando il linguaggio della grafica digitale, appreso durante le lezioni appena terminate”. 

Mentre infatti la prima edizione del corso era incentrata sull’apprendimento della tecnica, la seconda sarà dedicata interamente alla progettazione grafica delle immagini che racconteranno la città e che entreranno a far parte del patrimonio comunale, come materiale da utilizzare nelle fiere turistiche e nelle occasioni pubbliche. 

“L’elaborato finale che desideriamo creare – prosegue la docente – è un’emozionante poesia per immagini digitali. Chi le osserverà, dovrà riconoscerle come familiari e al contempo meravigliarsi della bellezza della propria terra come se la stesse guardando per la prima volta. Per rendere possibile tutto ciò – conclude – con i partecipanti, ragazzi e adulti, faremo un grandissimo lavoro di studio del territorio e sull’utilizzo delle parole e delle immagini. Credo che, come diceva James Hillman, i luoghi abbiano un’anima e il nostro compito sia quello di scoprirla”.

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