di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Dove e quando si sono svolti gli ‘eventi diffusi’?”. Lo ha domandato durante il question time di mercoledì Luciana Barlocci, facendo riferimento all’annuncio da parte dell’amministrazione di creare, per l’appunto, eventi diffusi in sinergia con operatori culturali e sociali e attività commerciali.
Il progetto avrebbe “agevolato la massima vitalità urbana nei diversi orari e stagione dell’anno, articolando e differenziando in maniera strategica i luoghi e i tempi delle manifestazioni”. Per facilitare l’organizzazione di questi appuntamenti, si parlò della formazione di tavoli permanenti tra operatori del commercio, della cultura e del turismo, in collaborazione con gli assessorati competenti.
Non solo: il settore delle attività produttive parlò anche dell’organizzazione di una “Sbt experience”, ovvero un pacchetto standard che prevedesse un tour guidato della città che prevedesse visite al porto, al mercato del pesce, al Museo Ittico, al Torrione e al Palazzo Piacentini, con soste per degustare pietanze locali in strutture sponsor. “In tal senso – ha osservato la consigliera comunale – a che punto si è arrivati con l’organizzazione?”.
La replica è giunta dall’assessore al commercio, Laura Camaioni: “Quando si stila il calendario, cerchiamo di fare eventi diffusi in tutta la citta per esaltare luoghi spesso non utilizzati. A tal proposito, abbiamo sfruttato il Mercato Ittico con eventi musicali svolti all’interno, l’area dell’ex bocciofila, piazza Salvo d’Acquisto, i giardini tematici del lungomare”. Per quanto concerne la “Sbt Experience”, l’assessore ha invece citato le manifestazioni Anghiò e il Festival del Brodetto, “che hanno esaltato le nostre tipicità”.
In merito alla crisi del commercio, la Barlocci ha infine invocato una tutela dei venditori al dettaglio: “Questa città è morta da quel punto di vista. Non abbiamo più negozi, sono sempre di più le vetrine chiuse in centro, qualcosa non va. Subiamo una concorrenza enorme dagli online, da parte dell’amministrazione ci dovrebbe essere la spinta a creare una piattaforma dove possano aderire tutti i piccoli commercianti al dettaglio”.