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Colpo di scena: Barlocci porta in consiglio la dichiarazione dell’ex amministratore: “La strada Brancadoro è ad uso pubblico”

La consigliera comunale ha dichiarato di aver ricevuto una lettera da Sideralba e da Giantomassi: "I primi mi hanno detto che non devo parlare, il secondo mi ha detto che arreco molestia"
Pubblicato il 24 Gennaio 2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “L’unica cosa da fare è cancellare e rigettare quella Scia e dimostrare l’utilizzo da tempo immemore”. Luciana Barlocci è tornata ad alzare la voce in consiglio in merito alla strada che attraversa l’area Brancadoro, collegando la Statale allo stadio Riviera delle Palme.


La questione ruota sempre intorno alla possibilità che il percorso possa essere definito come “servitù ad uso pubblico”. In questo modo, dovrebbe restare aperto per garantire il passaggio degli studenti diretti all’Istituto Guastaferro e dei tifosi della Sambenedettese, che da sempre lo sfruttano per raggiungere lo stadio in occasione delle partite casalinghe dei rossoblu.

“State provocando un danno a questa città, in favore di un privato”, ha tuonato l’ex esponente di maggioranza. Per poi rivelare di aver ricevuto una Pec dalla Sideralba: “L’azienda titolare dell’area Brancadoro si lamenta della mia intromissione della strada privata in maniera molto pesante quando a un certo punto mi intima di non parlare. A un consigliere comunale viene intimato di non parlare”.

Alla Pec si aggiunge un’altra lettera: “Arriva da parte dell’architetto Giorgio Giantomassi nella quale viene rappresentato il fatto che la Sideralba è titolare di un diritto e ha la possibilità di impugnare gli atti presupposti e per questo motivo nella lettera viene riportato che questa diffida è stata trasmessa alla Sideralba. Mi viene detto inoltre che arreco molestia”.

In buona sostanza “da una parte mi si dice di non parlare dei diritti dei cittadini e dall’altra c’è un dirigente comunale pagato dai cittadini che come prima vocazione ha il dovere di fedeltà che mi dice che arreco molestia”.

Alla Barlocci ha replicato direttamente il sindaco Spazzafumo: “Gli uffici sono stati invitati a fare tutti gli accertamenti del caso. Era stata presentata una Scia per una recinzione leggera, in quanto la proprietà vuole integrarla per evitare accessi involontari. E’ stato verificato che per queste aree non esiste servitù di uso pubblico. Comunque, ci sono buone probabilità per avere un accesso in occasione delle partite”.

Barlocci ha risposto tirando fuori un’altra lettera: “L’unica cosa da fare è cancellare e rigettare quella Scia e dimostrare l’utilizzo da tempo immemorabile e a tal uopo consegno la dichiarazione dell’amministratore della Sps (precedente titolare degli appezzamenti di terreno di proprietà dei Brancadoro) Massimiliano Pierantozzi che spiega come la strada preesistente all’acquisto da parte della società Sps era già attraversata da molti anni da una moltitudine di cittadini: sportivi, studenti e altri. E tale esercizio pubblico, pacifico e ininterrotto continuò anche dopo l’acquisto della Sps. La strada era ben delineata e ben asfaltata a cura dell’amministrazione comunale. Per agevolarne il pubblico transito. L’uso pubblico è avvenuto in maniera palese e pacifica con totale consenso della ditta proprietaria Sps Costruzioni Srl che ha ritenuto consolidati i diritti reali maturati a favore della parte pubblica”.