SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La comunicazione diffusa questa mattina dall’amministrazione comunale sul campo Ciarrocchi e sul progetto presentato dalla Sambenedettese ha lasciato perplesso il progettista, l’architetto Fabio Scarpantoni, Di fronte alla affermazione che per andare avanti occorrano ulteriore dettagli sul progetto il professionista afferma di non aver ricevuto, negli ultimi otto mesi, da quando cioè il progetto è stato depositato in Comune, alcuna comunicazione e nessuna richiesta di delucidazioni.
L’architetto ha espresso il suo stupore e disappunto: “Sinceramente questa mattina sono caduto un po’ dalle nuvole e ho anche ricevuto la chiamata del presidente Massi, comprensibilmente innervosito da questa situazione, perché da quel comunicato sembra quasi venir fuori che il progettista non abbia fornito le dovute indicazioni. Ma non è così, anche perché ho presentato un progetto interlocutorio otto mesi fa, a dicembre. Ma dd oggi non ho ricevuto alcun tipo di comunicazione. Nessun contatto, nessuna telefonata, nessuna PEC, nulla. Nessuno mi ha chiesto di integrare la documentazione.”
Secondo quanto affermato dal Comune, l’amministrazione è in linea di massima favorevole alla riqualificazione, ma richiede ulteriori e più dettagliate informazioni sul progetto. Tuttavia, Scarpantoni ha ribattuto: “Parlano di ulteriori dettagli dopo 8 mesi e io sinceramente vorrei capire di quali ulteriori dettagli abbiano bisogno visto che né a livello informale né a livello formale qualcuno mi ha detto nulla in tutto questo tempo. Dal mio punto di vista, il progetto ha tutti gli elementi per essere valutato sia sotto l’aspetto urbanistico che dal punto di vista politico. Sono stati forniti tutti gli elementi che mettano in condizioni la parte politica di decidere se effettivamente ci sia l’intenzione di realizzare questo progetto oppure no.”
L’architetto ha inoltre accolto favorevolmente l’apertura dell’amministrazione comunale verso una collaborazione, ma ha sottolineato la necessità di un contatto concreto: “Io sono contento di una volontà di collaborazione. Se il Comune vuole instaurare un rapporto diretto per poter valutare questo progetto credo che sia la soluzione ideale, ma qualcuno mi deve chiamare, mi deve contattare. Perché se io presento un progetto e il Comune vuole portarlo avanti, è logico che si deve instaurare un dialogo all’interno del quale effettuare insieme tutta una serie di valutazioni e vedere quello che può effettivamente essere fatto e quello che magari deve essere rivisto. Ma a me queste cose non le ha mai dette nessuno. Non c’è stato nessun tipo di discussione, di dialogo e mi dispiace perché sono stato anche messo in cattiva luce con chi mi ha dato fiducia commissionandomi questo progetto, che è il presidente della Sambenedettese”.
Il progetto di riqualificazione è stato ufficialmente depositato a dicembre, dopo un primo approccio con gli uffici tecnici del Comune avvenuto nel mese di ottobre. “Ad ottobre – spiega l’architetto – ci hanno dato delle indicazioni su delle norme da rispettare, in modo tale che abbiamo così potuto perfezionare il progetto, correggendo il tiro dove fosse necessario. Dopo aver recepito queste indicazioni da parte dell’ufficio tecnico, a dicembre lo abbiamo presentato. Poi è sceso il silenzio più totale. Io non voglio assolutamente fare polemica, ma mi sento veramente messo in mezzo perché questo era un progetto interlocutorio che serviva per valutare tutto quello che era la proposta. Poi, sulla base di una trattativa – e parlo da tecnico – mi aspettavo che qualcuno mi chiamasse per affrontare le caratteristiche di questo progetto. Ma così non è stato”