SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Nicolò Bagalini ha deciso di portare in Consiglio Comunale un’interrogazione sulla situazione dello stadio Ciarrocchi di Porto d’Ascoli.
Bagalini solleva preoccupazioni sulla gestione degli impianti sportivi della città di San Benedetto del Tronto e non risparmia critiche all’amministrazione.
«Se la mente è cieca gli occhi non vedono, questo illuminato aforisma sembra calzare a pennello se si pensa alla coalizione Spazzafumo», dichiara Bagalini che evidenzia le problematiche di alcuni degli impianti sportivi simbolo della città, come la Piscina Comunale, il Palazzetto dello Sport, il Circolo Tennis Maggioni. «Spesso si è parlato della totale mancanza di interesse che l’assessorato allo Sport ha posto per gli impianti sportivi».
In particolare il consigliere si sofferma sulla situazione del Campo Sportivo Ciarrocchi, teatro delle partite di Eccellenza e Promozione rispettivamente delle squadre Atletico Mariner e Azzurra SBT, definendolo un impianto di grande rilevanza per la comunità calcistica locale. Tuttavia, «proprio nella sopra citata struttura di Porto d’Ascoli è impossibile assistere agli incontri di calcio in maniera adeguata a causa della inagibilità della tribuna dovuta all’assenza del nulla osta finale della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo», spiega il consigliere.
Bagalini denuncia come questa situazione stia causando «disagi importanti sia alle squadre locali, sia alle squadre che vengono ospitate ma soprattutto crea un irrecuperabile danno di immagine a San Benedetto del Tronto diventata zimbello di tutte le Marche». La mancanza di agibilità della tribuna rappresenta infatti un ostacolo non solo per gli spettatori, ma anche per l’intera reputazione della città nel contesto sportivo regionale.
«L’amministrazione comunale ha l’obbligo di promuovere lo Sport e usarlo come strumento di crescita civile e sociale dei cittadini», sottolinea Bagalini, ma invece la situazione attuale mostra come «lo Sport nella nostra città è invece solamente argomento di litigi, contrasti, divisioni e polemiche. In pratica un fallimento totale».
Non manca inoltre una riflessione sugli effetti diretti e concreti di questa mancanza di attenzione. Bagalini sottolinea il disagio per «anziani e disabili costretti a rinunciare a una mezza giornata di Sport in quanto non possono assistere alla partita, perché non possono stare in piedi o appesi alla rete per tutto il tempo della gara». A ciò si aggiunge anche il danno economico per le società locali, «che perdono l’incasso costrette a giocare a porte chiuse o quasi», e il colpo all’immagine della città per le squadre dilettantistiche in arrivo da tutta la regione.
Bagalini lancia un appello accorato agli amministratori locali, augurandosi un cambio di rotta: «Spero che questo mio allarme svegli dal profondo sonno gli Assessori di competenza e sarebbe un buon inizio se incominciassero dal capire: chi sono, dove sono, cosa devono fare».
La denuncia di Bagalini mette in luce un malcontento che sembra sempre più diffuso tra gli sportivi e i cittadini di San Benedetto del Tronto, che richiedono attenzione e azioni concrete per risollevare le sorti delle strutture sportive locali, ripristinando la loro piena funzionalità e rendendo giustizia alla passione sportiva che anima la comunità.