SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Non capisco tutto questo clamore”. A parlare è Simone Cannelli, amministratore unico della ditta EdilSamb, proprietaria della casa bassa di via Cairoli. “Mi stupisce questa insurrezione improvvisa. L’immobile è stato lì per decenni e nessuno si è mai preoccupati. Adesso che l’ho ripulito in molti si accorgono che esiste”.
La polemica è bollente, con tanto di comitato nato al fine di tutelare le caratteristiche strutture che rappresentavano le case marinare sambenedettesi.
“Ho già approvato il progetto indicato nel cartellone affisso”, prosegue Cannelli. “Ho avuto l’ok dalla Soprintendenza e dal Comune secondo i vincoli di legge presenti nel centro storico. La casetta non sarà demolita, verranno mantenuti i mattoni e sarà sostituito il tetto. Si eseguirà il rafforzamento della struttura esistente”.

L’amministratore spiega che l’intervento costa molto più di una demolizione e ricostruzione. “La giunta mi contattò per capire se esisteva un margine di trattativa per l’acquisto. Se parlassi da imprenditore, un acquisto da parte dell’ente mi farebbe guadagnare. Il prezzo, compresa la successiva ristrutturazione, toccherebbe le centinaia di migliaia di euro. A cui si aggiungono le spese di gestione a cui nessuno fa mai riferimento. La giunta ha fatto una valutazione politica e, anziché stanziare una imponente somma per la casa, ha preferito usare quella somma per altri scopi”.
Verrà pertanto realizzato un appartamento unico, “con l’esterno uguale a come è attualmente, ma rimesso a nuovo”.