SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un ritorno alle origini. Remo Croci saluta Quarto Grado e riabbraccia i telegiornali. “Dopo dodici anni l’azienda mi ha proposto di riprendere il ruolo di inviato per i tg di Mediaset”.
Tg5, Tg4, Studio Aperto e Tgcom24. Croci si dividerà in quattro e seguirà in prima persona i fatti di cronaca del centro Italia: Lazio, Molise, Abruzzo, Umbria e, ovviamente, le amate Marche.
“Ho accettato l’incarico al termine dell’ultima stagione del programma di Retequattro – confessa – ho realizzato l’ultimo servizio a luglio. La scuola di Quarto Grado mi ha insegnato molto, credo di essere cresciuto. Mi sono arricchito professionalmente e umanamente”.
Per Salvo Sottile e Gianluigi Nuzzi ha raccontato i fatti di nera più importanti: “Da Sarah Scazzi al processo per l’omicidio di Meredith Kercher, senza dimenticare i casi di Parolisi, Bossetti e dei fratellini di Gravina. Siria Magri mi volle con sé quando ci fu il delitto di Avetrana, la ringrazio, lascio una professionista incredibile”.
Il giornalista sambenedettese si prepara ora alle nuove sfide: “A dire il vero, prima ero un corrispondente, adesso sarò inviato per l’agenzia che fornisce i servizi ai tg che avrà una sede ad Ascoli Piceno. Torno con grandi voglie e stimoli, curerò un territorio a me caro, con la speranza di poter raccontare anche la rinascita di queste zone e non solo dei danni causati dal terremoto”.
Muteranno i ritmi, non la passione per il mestiere: “A Quarto Grado lavoravo per un programma settimanale, raccoglievo informazioni per il venerdì. Il telegiornale è qualcosa di più istantaneo, c’è un sistema diverso e penso di essere più portato per questo ruolo”.
Nell’ultima stagione Croci è stato protagonista di una lite in diretta Carmelo Abbate. Nella sera in cui la Cassazione confermava la condanna all’ergastolo a Massimo Bossetti, il cronista testimoniò le urla di dissenso provenienti dal carcere di Bergamo. Atteggiamento non gradito dallo stesso Abbate, presente in studio: “Con lui è tutto risolto – rassicura Croci – Carmelo è un ottimo professionista, aveva equivocato. Stando sul luogo non potevo non riferire ciò che stava accadendo. Sono un giornalista e do notizie. Era in atto una protesta dei detenuti, io ero davanti al carcere e l’ho documentata. Nulla di eccezionale, ho fatto il mio dovere”.