SAN BENEDETTO DEL TRONTO. I sopralluoghi effettuati questa mattina dai sommozzatori della Guardia Costiera hanno confermato che lo squarcio responsabile dell’affondamento del San Gerardo si trova nella parte bassa dello scafo.
Questo danno è stato causato dal probabile urto con uno scoglio sommerso mentre il motopeschereccio stava uscendo dal porto di San Benedetto del Tronto, poco dopo la mezzanotte, per un’attività di pesca.
Il San Gerardo, ora adagiato tra il molo nord e il molo sud del porto, è affondato rapidamente. Fortunatamente, un altro peschereccio, il Gabriele Padre, seguiva a breve distanza e ha prontamente prestato soccorso ai tre membri dell’equipaggio: il comandante e due marinai. Sul posto è intervenuta anche la motovedetta della Capitaneria di Porto CP843, che ha coordinato le operazioni di recupero.
I tre uomini, tutti illesi, sono stati trasportati in via precauzionale al pronto soccorso dal personale del 118 per escludere eventuali traumi legati all’incidente. Per evitare rischi ambientali legati a possibili fuoriuscite di carburante, la Capitaneria di Porto ha delimitato l’area dell’affondamento e una motovedetta è stata posizionata sul posto per monitorare il traffico portuale.
Inoltre, sono state installate le necessarie segnalazioni per indicare l’ostacolo a tutte le imbarcazioni in transito.
Le testimonianze dei membri dell’equipaggio del San Gerardo e del Gabriele Padre sono state raccolte per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. Intanto, l’armatore del peschereccio sta lavorando per organizzare la rimozione del relitto, che sarà effettuata a breve da una ditta specializzata.
Tutte le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto, sotto il comando della comandante Alessandra Di Maglio, per garantire la sicurezza dell’area e il ripristino delle normali attività portuali.