Di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’aveva annunciato a febbraio e manterrà la parola: Marco Curzi si dimetterà dalla presidenza dell’Asilo Merlini. La settimana prossima la decisione verrà formalizzata con una lettera destinata al sindaco Antonio Spazzafumo: “Indicherò la data del 30 giugno – afferma Curzi a La Nuova Riviera – quando accettai questa proposta diedi la disponibilità per due anni e manterrò la promessa. Non intendevo arrivare fino in fondo. Ho altri impegni e il mio lavoro mi prende tanto tempo”.
In carica dal 2022, l’ex consigliere comunale guarda agli ultimi impegni: “Il 21 giugno è in programma la festa di fine anno con i bambini e i genitori. Poi saluteremo un paio di persone che andranno in pensione”.
A luglio prenderà il via il centro estivo e proprio questo appuntamento potrebbe essere decisivo per una leggera proroga: “Se servisse, potrei prolungare fino al 31 di luglio – puntualizza Curzi – l’asilo non può essere lasciato senza amministrazione. Subentrerebbe la vicepresidente Maria Balloni. Potrebbe rimanere in carica lei. Il problema però sorgerebbe con le contemporanee dimissioni del dottor Scagliarini, presente con me nel cda, che a quel punto decadrebbe. Qualora ciò avvenisse subentrerebbe l’ordinaria amministrazione. Ad ogni modo, a settembre, alla partenza del nuovo anno scolastico, non ci sarò”.
Curzi non nasconde comunque il dispiacere: “C’è ovviamente tanta tristezza, si sono creati rapporti affettivi ed umani importanti con tutti i dipendenti e le altre personalità. Non vado via come se nulla fosse, lascio una parte di cuore”.
Il successore
Una volta liberata la casella del presidente si penserà inevitabilmente al successore. La poltrona di Curzi, inutile sottolinearlo, diventerà molto ambita, soprattutto sul fronte della maggioranza politica. In tal senso, nei mesi passati si parlò insistentemente di un successore da ‘pescare’ tra le fila del Centro Civico Popolare.
Il Merlini dallo scorso autunno condivide gli spazi della sede di via Leopardi con l’Istituto Vivaldi, costretto ad abbandonare l’immobile di via Giovanni XXIII, soggetto a ristrutturazione. Con il Comune è stato siglato un accordo pari a 3 mila euro di canone d’affitto. Il trasloco, tuttavia, ha scatenato parecchie polemiche, a causa dei problemi di agibilità delle aule, che ha portato nel mese di dicembre all’improvvisa interruzione delle lezioni.