SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ci metteremo al lavoro per intervenire concretamente”. Articolo Uno promette battaglia e annuncia la presentazione di un’interrogazione già al prossimo consiglio dedicata alla situazione di via Calatafimi.
Nel mirino di Flavia Mandrelli e Paolo Perazzoli c’è l’ecomostro che un tempo era uno stabilimento di frigoriferi. Da oltre vent’anni però la struttura cade al pezzi, rappresentando oltre ad un tappo a livello visivo, anche e soprattutto un enorme grattacapo sul fronte del decoro, della sicurezza e dell’igiene.
Quattro amministrazioni e mezzo non sono bastate a risolvere il problema e l’ex sindaco ritorna con la mente alla fine degli anni novanta quando con lo strumento urbanistico dei Prusst aveva tentato di smuovere le acque.
“Tra i vari interventi c’era pure questo – sottolinea Perazzoli – la proprietà era inattiva, dunque decidemmo di proporre una soluzione di edilizia popolare mediante il coinvolgimento dell’Erap”.
Il 30 novembre Articolo Uno interpellerà ufficialmente la giunta: “Se il privato non fa nulla, dovrebbe entrare in campo il Comune e in seguito rivalersi su di lui”, contesta Flavia Mandrelli. “Questa zona va messa immediatamente in sicurezza. Tra i residenti c’è preoccupazione, nemmeno sappiamo cosa c’è là dentro. Il degrado sta oltretutto provocando il deprezzamento del valore delle abitazioni circostanti”.
Prosegue la capogruppo: “L’amministrazione avvisi la proprietà, domandi cosa intende fare, altrimenti lo faremo noi e chiederemo di procedere con l’esproprio”.
Fuori dall’emiciclo, Articolo Uno comincerà invece a lavorare su un progetto di riqualificazione della zona destinata ad edilizia popolare.
