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Area Brancadoro, parla Rapullino: “Qui si parla per farsi pubblicità. Ma la situazione è ferma e la responsabilità di quella strada è solo mia”

Interviene il Ceo di Sideralba: "Dal Comune per le prossime gare non si è fatto vivo nessuno. Il progetto? Anche lì è tutto fermo. Siamo in una situazione di impasse e nessuno ci dice i tempi"
Pubblicato il 30 Dicembre 2024

di Davide Balestra

“Tutti parlano dell’area Brancadoro per farsi pubblicità, ma nessuno passa ai fatti. Mi sto stancando.” Così si è espresso Luigi Rapullino, imprenditore campano e titolare dell’area Brancadoro, intervenendo sulla polemica che da settimane coinvolge il sentiero che collega la Statale 16 allo stadio Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto.



La chiusura del passaggio con recinzioni e cancelli, come noto, ha sollevato un vespaio di critiche, soprattutto da parte dei tifosi della Sambenedettese Calcio, impossibilitati a raggiungere lo stadio dalla Statale.

L’ultima gara del campionato 2024, il derby tra Sambenedettese e Fermana, ha visto il sindaco Antonio Spazzafumo intervenire personalmente per garantire il passaggio ai tifosi. Tuttavia, una volta terminata quella domenica, la questione rimane aperta, con molte incognite sul destino del sentiero per il 2025, sia per le gare interne della Sambenedettese sia per gli studenti che utilizzano il passaggio per raggiungere l’Ipsia Guastaferro, situato accanto allo stadio.

“Le prossime gare? Nessuno si è fatto vivo.”
Rapullino non nasconde il suo disappunto per come la vicenda è stata gestita. “Qui si fa un gran parlare. Dicono che quella strada è di tutti, ma io l’ho pagata. E se lì succede qualcosa, con l’attuale situazione,il responsabile sono io”. Sullo sfondo c’è anche il progetto presentato da Sideralba, azienda guidata dall’imprenditore, che prevede la riqualificazione dell’area Brancadoro. Tuttavia, come sottolinea Rapullino, tutto è ancora fermo. “Siamo in una situazione di impasse, non conosciamo i tempi.”

Un problema che Rapullino sembra condividere con il presidente Vittorio Massi che dice praticamente le stesse cose relativamente alla situazione del campo Ciarrocchi di Porto d’Ascoli e del progetto presentato.

“Se in quella zona succede qualcosa con l’attuale situazione, il responsabile sono io, e questo è un fatto. Tutto il resto sono chiacchiere. La prossima gara? Non ho sentito nessuno, nemmeno il sindaco. Tra l’altro, la prossima settimana sarò all’estero per lavoro, dall’altra parte del mondo.”

Rapullino appare visibilmente infastidito dalla piega che la situazione ha preso, lamentando un immobilismo che frena ogni iniziativa. “Non si riesce a fare nulla. Sento solo parlare di quest’area, e tutti quelli che lo fanno lo stanno facendo per farsi pubblicità. Però si parla, si parla, ma nessuno passa ai fatti. Un essere umano di fronte a questa situazione, alla fine, dice: ma chi me lo fa fare?”

Il messaggio è chiaro: senza un intervento concreto, la situazione rischia di diventare insostenibile. Tuttavia, il futuro del sentiero e dell’area Brancadoro rimane avvolto nell’incertezza, mentre il malcontento tra i tifosi e gli studenti continua a crescere.