SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La consigliera di opposizione Luciana Barlocci ha riacceso il dibattito sulla strada che attraversa l’area Brancadoro, chiusa al pubblico nelle scorse settimane.
La questione, che aveva già sollevato in Consiglio comunale attraverso un’interrogazione, ruota intorno alla possibilità che la strada possa essere definita come «servitù ad uso pubblico» e dunque debba restare aperta per garantire il passaggio degli studenti diretti all’Istituto Guastaferro e dei tifosi della Sambenedettese, che da sempre la utilizzano per raggiungere lo stadio in occasione delle partite casalinghe.
Nelle ultime ore, Barlocci ha presentato una diffida al sindaco Antonio Spazzafumo e al dirigente comunale Giorgio Giantomassi. La diffida ha come punto di partenza la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presentata dal privato proprietario della strada, che a giugno 2024 aveva richiesto la chiusura e la recinzione dell’area.
«La strada, seppur risulti di proprietà privata, è utilizzata ab immemore dalla collettività» ha dichiarato Barlocci. «Già nell’interrogazione che ho presentato il 28 dicembre si evidenziavano errori procedurali, dal momento che la strada è stata resa inaccessibile da una cancellata, cercando in questo modo di interrompere l’uso pubblico al quale per legge la stessa non può essere sottratta».
La consigliera ha puntato il dito contro quella che definisce una grave lacuna da parte dell’amministrazione comunale. «Ricordo che una strada privata risulta gravata da uso pubblico allorché la stessa sia stata indisturbatamente, con volere della proprietà, posta al servizio di una collettività indeterminata di soggetti considerati uti cives, ossia quali titolari di un pubblico interesse di carattere generale» ha affermato Barlocci, citando la normativa di riferimento.
La diffida invita il sindaco e il dirigente comunale ad attivarsi immediatamente per fermare qualsiasi atto amministrativo che possa arrecare danno alla collettività. Inoltre, sollecita l’amministrazione a intraprendere tutte le procedure necessarie per acquisire formalmente la servitù di passaggio o, in alternativa, procedere con l’usucapione della strada in questione.
Barlocci ha anche depositato una nuova interrogazione al Consiglio comunale, chiedendo chiarimenti sui motivi per cui, alla presentazione della SCIA da parte del privato proprietario dell’area Brancadoro, non siano state intraprese azioni per tutelare l’uso pubblico della strada. «Non si è provveduto ad esperire tutte le azioni di tutela all’uso pubblico della strada» ha denunciato la consigliera.
Barlocci ha chiesto, inoltre, di sapere se sia in corso un’istruttoria o se siano stati avviati atti concreti per confermare in modo incontrovertibile i diritti di servitù pubblica, come previsto dalle disposizioni legislative vigenti.
La vicenda continua a sollevare polemiche e interrogativi, mentre l’amministrazione comunale si trova ora sotto pressione per fornire risposte chiare e rapide alla cittadinanza.