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Area Brancadoro, Barlocci accusa: “Sideralba cerca il dialogo, ma il Comune se ne lava le mani”

La consigliera comunale: "L'ente cede la patata bollente ai tecnici proprio adesso che Sideralba propone di sedersi ad un tavolo. Viene demandata alla burocrazia una questione importante"
Pubblicato il 25 Marzo 2025

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Luciana Barlocci torna ad accendere i riflettori sul sentiero dell’area Brancadoro che collega la Statale allo stadio. Novità che giungono grazie all’accesso agli atti effettuato dalla consigliera comunale, che conferma la contestazione di Sideralba alla sospensione della Scia attuata dall’ente nelle scorse settimane.


“La società chiede la documentazione del professor Canestrari che diede vita alla delibera del 2004”, informa la Barlocci. “Lo stesso Canestrari ha risposto che tutto il materiale è a disposizione degli uffici. Per quel che riguarda la Scia, invece, Sideralba sostiene che non può essere sufficiente quella delibera e il suo rinvenimento non serve a niente. Proprio come sostenevo io. La servitù ad uso pubblico, a loro avviso, si deve dimostrare, per cui il Comune non può servirsene”.

In merito al caso della stradina, sempre l’esponente del gruppo mista riporta le osservazioni di Sideralba: “Sostiene che il percorso spacca a metà l’area Brancadoro e che questo rappresenta un problema per la realizzazione dei progetti”. Ecco allora che Luigi Rapullino avrebbe chiesto un’audizione con gli uffici tecnici e di governo competenti: “In tal senso, non esclude la possibilità di giungere ad una soluzione che tuteli sia il pubblico che il privato. Segnalo che la proposta di un accordo la sottoposi mesi fa al sindaco, che non prese minimamente in considerazione la mia idea”.

Alla domanda di Sideralba ha pertanto replicato il segretario generale, Stefano Zanieri: “Ha risposto che si tratta di competenza autonoma ed esclusiva degli organi preposti alla gestione. Praticamente questo ente se ne lava le mani e dice di parlarne con i tecnici. La patata bollente viene ceduta a loro proprio adesso che Sideralba propone di sedersi ad un tavolo. Viene demandata alla burocrazia una questione importante. Stigmatizzo il comportamento dell’amministrazione. Non può fare finta che il problema non la riguardi”.

Allargando  lo sguardo sull’intero perimetro Brancadoro, la Barlocci rincara la dose: “Volevo sapere se c’erano stati confronti o tavoli di lavoro e il sindaco mi ha riferito che c’è stata solo una interlocuzione informale. Inoltre, chiedevo chiarezza sui 60 mila euro stanziati per l’iter del piano particolareggiato e Spazzafumo ha precisato che la somma non è stata impegnata e che non è stato affidato alcun incarico a privati o uffici interni. Per cui, lo sbandierato piano particolareggiato dell’area non è nemmeno partito. Ad oggi c’è a malapena la presentazione di un depliant da parte di Sideralba, che non è una pratica edilizia”.