di Emidio Lattanzi
Chi ricorda il ristorante Fernando, storico punto di riferimento della cucina sambenedettese, che si trovava sulla Rotonda Giorgini dove più tardi sarebbe sorta la sala giochi Centrale? È una delle storie che riemergeranno durante gli incontri previsti nella nuova edizione di Anghiò, il festival dedicato al pesce azzurro, che torna a San Benedetto del Tronto dal 29 maggio al 2 giugno 2025.
La manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione, è diventata simbolo della valorizzazione del pescato locale, non solo per le sue qualità gastronomiche, ma anche per i benefici sulla salute e per l’importanza culturale ed economica che rappresenta per il territorio. Il festival è un’occasione per riscoprire sapori, saperi e relazioni che affondano le radici nella tradizione marinara sambenedettese.
L’assessore Laura Camaioni ha sottolineato con decisione il ruolo dell’amministrazione nel riportare il festival nel suo contesto originario: «In piazza Giorgini non ci saranno solo gli stand ma anche una serie di eventi importanti con convegni e laboratori. Sottolineiamo che il festival è stato riportato a San Benedetto da questa amministrazione comunale visto che era stato esiliato». La stessa ha evidenziato anche l’aspetto legato alla destagionalizzazione, spiegando che l’evento è stato anticipato rispetto al passato per sfruttare il ponte del 2 giugno, aumentando così l’attrattività turistica.
Stefano Greco, tra gli organizzatori, ha posto particolare enfasi sul tema della sostenibilità. Ha evidenziato l’inclusione della marineria, dei ristoratori e dei pescatori nelle varie attività del festival. Durante gli eventi si affronteranno temi cruciali come la crisi della pesca e la diffusione delle specie aliene, come la vongola scafarca e il granchio blu. Greco ha annunciato anche la partecipazione dell’artista Marcello Sgattoni, che disegnerà una vela in diretta, e l’intervento della Elettrosil, che illuminerà in modo sostenibile piazza Giorgini.
Luigi Contisciani, presidente del BIM Tronto, ha elogiato l’intero progetto enogastronomico: «La cultura del cibo è un progetto interessante che parte da San Benedetto e che arriverà anche a livello nazionale perché vorremmo portarlo a fiere ed eventi», sottolineando il peso dell’enogastronomia nelle scelte turistiche.
Ampio spazio sarà dato anche alla memoria gastronomica sambenedettese grazie agli appuntamenti curati dal Circolo dei Sambenedettesi, con Gino Troli e la vicepresidente Maria Lucia Gaetani. Si parlerà della storia delle cantine storiche, del ristorante Fernando e di altre realtà come quella di Zambettì, alias Ippolito Pieralisi. Proprio in queste serate, la giornalista Luigina Pezzoli guiderà i talk sulla trasformazione della cucina locale, moderando gli incontri tra passato e presente della ristorazione cittadina.
Il pesce verde sarà il protagonista di una serata dedicata a chi conosce bene le specie meno note del nostro mare, tra cui ristoratori e pescatori che racconteranno proprietà e ricette legate a questi ingredienti. Greco ha inoltre assicurato che i prezzi dei piatti restano invariati da cinque anni, confermando l’impegno a mantenere l’evento accessibile.
Anche l’assessore regionale all’agricoltura e pesca, Andrea Maria Antonini, ha ribadito l’importanza di Anghiò: «È un momento di attrazione turistica legata all’enogastronomia, ma anche importante l’aspetto culturale perché recuperiamo tradizioni antiche e esaltiamo la memoria storica». Ha ricordato inoltre come questi eventi contribuiscano alla valorizzazione dei prodotti locali, in un momento difficile per il comparto della pesca.
Il programma dell’edizione 2025 sarà scandito da incontri divulgativi, laboratori per bambini, corsi di cucina, talk culturali e degustazioni, accompagnati ogni sera da cene a tema con i grandi nomi della cucina marchigiana. Chef come Federico Palestini, Francesco Cingolani, Federico Croci ed Ennio Nunziato porteranno in tavola reinterpretazioni della tradizione, con piatti come trippa di rospo, sgombro in saor e spaghetti con colatura di alici, il tutto accompagnato dall’ormai iconico sorbetto al limone della Gelateria Carboni.