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Alla stazione di San Benedetto i bagni sono «chiusi per atti vandalici». Da un mese

Disagi per viaggiatori e cittadini: tra servizi igienici inutilizzabili e assenza totale di accessibilità, la stazione è sempre più nel caos
Pubblicato il 1 Maggio 2025




SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Alla stazione ferroviaria di San Benedetto del Tronto, da circa un mese i servizi igienici pubblici sono completamente fuori uso. Un cartello, affisso all’ingresso dei bagni, recita: «Bagni fuori servizio per atti vandalici». Poche parole che sintetizzano il declino di uno spazio fondamentale per i viaggiatori, ma ormai sempre più trascurato.

Da tempo, i bagni erano oggetto di lamentele continue: condizioni igieniche precarie, sporcizia diffusa, danni evidenti agli arredi e un generale senso di abbandono. Tuttavia, nonostante le segnalazioni, si è arrivati alla chiusura definitiva. E ora, osservando il cartello e l’assenza di interventi, in molti sospettano che la chiusura possa protrarsi a lungo, se non diventare permanente. Nessun cantiere, nessun operaio, nessun segnale di ripristino.

A farne le spese sono i tanti viaggiatori che quotidianamente transitano nello scalo, tra cui anche pendolari, studenti e turisti. Diversi lamentano come la situazione fosse più gestibile quando i bagni erano a pagamento, con un minimo controllo e un servizio più costante. «Era meglio quando si pagava. Almeno c’era un servizio e c’era qualcuno che faceva attenzione a quello che succedeva all’interno dei bagni e interveniva per mettere a posto le cose», dicono alcuni frequentatori abituali della stazione.

Ma l’assenza dei servizi igienici è solo una parte del problema. La stazione di San Benedetto del Tronto, infatti, non è dotata di alcun sistema di accessibilità per persone con disabilità o difficoltà motorie. Manca qualsiasi tipo di ascensore, montascale o alternativa che consenta il passaggio sicuro da una banchina all’altra a chi si muove in sedia a rotelle o con altri ausili.

Una carenza gravissima che perdura da anni, ignorata o rimandata da chi dovrebbe occuparsi della manutenzione dello scalo. I disabili sono costretti a chiedere aiuto o a rinunciare al treno. In una città turistica e densamente abitata come San Benedetto, la situazione appare anacronistica e discriminatoria.

Le promesse di una riqualificazione della stazione circolano da tempo, ma si tratta solo di intenzioni vaghe, prive di dettagli su tempi, fondi e modalità di intervento. Intanto, il disagio si somma all’indignazione. E i cittadini si sentono abbandonati da chi dovrebbe garantire almeno i servizi essenziali.

Oggi la stazione si presenta come uno spazio ostile e poco funzionale: nessun bagno, nessun accesso per i disabili, nessuna prospettiva di cambiamento. Il cartello che segnala la chiusura dei bagni è diventato il simbolo visibile di un più ampio stato di incuria