fondazione
venerdì 11 Ottobre 2024
Ultimo aggiornamento 23:29
venerdì 11 Ottobre 2024
Ultimo aggiornamento 23:29
Cerca

Alla Palazzina una mostra che durerà fino a gennaio. Flash-mob di protesta degli artisti locali: “L’arte non è pubblicità”

Tra loro Francesco Del Zompo, Giancarlo Orrù, Piergiorgio Camaioni e Enrico Olivieri
Pubblicato il 16 Luglio 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un flash mob di fronte alla Palazzina Azzurra per protestare contro la decisione di allestire lì una mostra inaugurata ieri e che resterà nella struttura fino al mese di gennaio. Una protesta portata avanti da diversi artisti del territorio che lamentano l’estrema lunghezza dell’esposizione e il fatto che, malgrado l’ingresso sia a pagamento, l’iniziativa ha ricevuto 25mila euro di contributi da parte del Comune.

Per questo motivo ieri pomeriggio, durante l’inaugurazione, si sono presentati alcuni artisti locali tra cui Francesco Del Zompo, Giancarlo Orrù, Piergiorgio Camaioni e Enrico Olivieri, con alcuni cartelli di protesta. Affermano di aver ricevuto l’invito dell’assessore Lazzari ad intervenire durante l’inaugurazione ma di essersi vista negare questa opportunità dopo l’arrivo del sindaco.

“Noi eravamo lì – continua Del Zompo – prima della venuta del pubblico strettamente invitato (alcuni da noi incuriositi sono entrati solo per sbirciare e poi se ne sono usciti). Pubblico in ghingheri, in pendant, a lucido, impettiti e anche sprezzanti davanti al nostro volantinaggio quasi ‘caritatevole’. Altri però, lo hanno capito, guardando, leggendo, domandando. Noi quattro dell’Ave Maria, o moschettieri, sparuti rappresentanti di una élite che non c’è, spiegavamo, illustravamo la nostra mostra di cartelli per lo più ‘esposti’ alla base della cancellata neoliberty”.

I manifestanti sottolineano che “La Palazzina Azzurra è uno dei rari luoghi pubblici del territorio, certamente unico in città per funzione, dove da oltre 25 anni si inaugurano mostre estemporanee d’arte a differenza di altri strutture che ospitano collezioni permanenti come musei, pinacoteche, archivi, biblioteche etc . Esposizioni collettive, personali, piccole antologiche (date le dimensioni degli spazi) costituiscono la quasi totalità delle attività che si sono susseguite. Naturalmente anche delle presentazioni letterarie che spesso hanno fatto da cornice ad altre attività in contemporanea. In sintesi abbiamo potuto godere di un patrimonio creativo donato da una moltitudine di artisti, tra pittori, scultori e fotografi. Ricordiamo anche delle installazioni d’arte e performance svolte al suo interno e fuori, nella pineta antistante, come quella del gruppo “Posizione Kappa” che nel 1998 coinvolse l’intero centro cittadino”.

“Prospettiva van Orton” fa lo ‘sbrago’ come su di un telo già logoro dal mancato lavoro amministrativo fatto di saggia collaborazione con una comunità. I van Orton, pieni di sponsor nazionali e internazionali, promossi dal curatore Stefano Papetti e da sodali gongolanti, ‘nascono’ da questo humus, piantano le radici su questa radura adeguatamente irrigata da disserbanti chimici. I numeri parlano chiaro per disapprovare con fermezza questa che a noi sembra un’eutanasia più che una ‘prospettiva’: 207 giorni tra esposizione, preparativi e smontaggio (poco meno di 7 mesi!); 25.000 euro di contributo dalle casse comunali; alcuni euro (5?) il costo d’ingresso per ciascun visitatore (si parla di unosconto per i residenti). Può bastare?”,

 

coal
garofano
jako
fiora
new edil
Avis Sbt 250

TI CONSIGLIAMO NOI…