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A San Benedetto le spiagge libere sono una rarità. Ce ne sono meno del limite di legge

Il livello è sotto la soglia del 25%. Campanelli: "Le disposizioni sono indicate all'interno delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere"
Pubblicato il 16 Agosto 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il limite minimo della linea di costa che deve essere dedicato alle spiagge libere nelle Marche è fissato al 25%. Una quota che San Benedetto non tocca per un soffio dato che la percentuale in riviera è del 24,8-24,9.

Le disposizioni sono indicate all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere e aumentare le concessioni anche alle spiagge libere rischierebbe di andare in contrasto con tale regolamento.

“E’ uno dei motivi per cui non abbiamo molto margine di intervento”, afferma l’assessore al turismo, Cinzia Campanelli. “Le spiagge a cui si fa riferimento devono essere sgombre totalmente, non ci deve stare niente perché hanno una destinazione obbligata”.

L’assessore cita pertanto il caso della Beach Arena, che due estati fa fu costretta a traslocare: “L’area di fronte all’ex camping non può essere occupata, nonostante lì ci sia la destinazione ludico-sportiva e ricreativa. Non si possono tenere le strutture per più di quindici giorni in estate”.

La questione si allarga quindi al discorso delle zone pet-friendly, con l’amministrazione che proprio oggi ha presentato la nuova location nel tratto di spiaggia a confine con Grottammare: “Quel luogo è ufficialmente una concessione in più che il Comune ha – puntualizza la Campanelli – quell’area era portuale e non contemplata come spiaggia e di conseguenza non ha tolto niente al tetto del 25%. E’ una concessione in più che abbiamo potuto rendere fruibile agli animali, ma per farcela il discorso è stato lungo. Realizzare un allestimento per i cani non è semplice, dobbiamo liberarci da mille cavilli e dai vincoli”.

Ecco allora che, ad oggi, risulta difficile immaginare un perimetro destinato agli animali sul litorale di San Benedetto, nel punto più frequentato e ammirato della città: “Ci adopereremo, però è complicato per i motivi che spiegavo poc’anzi. La verità è che se si vuole rendere accogliente una località sul fronte dog-friendly i primi a mobilitarsi devono essere i concessionari. Chi pernotta in un hotel sul lungomare vorrebbe una zona adibita nello chalet di fronte al suo albergo, dove prende l’ombrellone. Tuttavia comprendo il momento storico: la Bolkestein incombe, c’è incertezza ed è difficile chiedere di investire a chi non sa se l’anno prossimo avrà ancora la sua impresa”.

Infine, uno sguardo la Campanelli lo rivolge a chi ha frequentato la spiaggia a ferragosto: “La condotta generale mi è parsa seria e responsabile. C’è stata la notte del 14 e 15 e non è successo niente. Nessuna segnalazione è giunta, nemmeno dove i ragazzi avevano allestito un evento. E’ andato tutto bene, anche se non era un appuntamento autorizzato”.