SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si sono svolti a Porto d’Ascoli, all’interno della Chiesa Cristo Re, i funerali di Harry Shindler, l’eroe di guerra inglese scomparso martedì all’età di 101 anni. La bara è entrata nella chiesa con il picchetto dell’Esercito e della Marina Militare inglese. Presente l’ambasciatore inglese in Italia Ed Llewellyn. A rappresentare l’amministrazione comunale c’era invece il vicesindaco Tonino Capriotti. Immancabile l’omaggio di una delegazione dell’Associazione Nazionale Partigiani.
“Harry parlava sempre dell’importanza del ricordo”, ha affermato il parroco Don Gianluca Rosati. “La sua preoccupazione era che ci fosse una dimenticanza. Allora andiamo a testimoniare, facciamo dei monumenti, scriviamo dei libri. Facciamo in modo che la memoria si trasmetta, bisogna salvare ciò che è essenziale”.
Nella sua lunga vita, Shindler si è occupato di ricerche di soldati scomparsi, di rintracciare relitti e di dare un nome a tombe di combattenti sconosciuti. Impegno che lo ha portato ad essere insignito dalla Regina Elisabetta dell’onorificenza MBE (Member of the British Empire). Il Comune di San Benedetto gli conferì la cittadinanza onoraria il 18 giugno 2012, “per aver dedicato la vita prima alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, poi alla preziosa e instancabile opera di salvaguardia del ricordo di ciò che è accaduto e che non dovrà più accadere”.