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9 maggio, Spazzafumo: “Si ricorda la stagione terribile e buia degli anni di piombo. Ma è anche la Festa dell’Europa”

"In un momento in cui la guerra è tornata a coinvolgere l’Europa, in cui ci si interroga sulla condizione del processo di integrazione tra gli Stati, bisogna recuperare lo slancio iniziale dei padri fondatori dell’Unione"
Pubblicato il 9 Maggio 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Il 9 maggio è il giorno dedicato a ricordare tutti coloro che sono morti per mano di atti terroristici ma è anche la Festa dell’Europa. Nel giorno un cui venne ritrovato il cadavere dell’onorevole Aldo Moro, si porta ancora una volta alla luce la memoria di quella stagione terribile e buia degli “anni di piombo” che ha investito il nostro Paese senza lasciare indenne anche la nostra città e che ha prodotto drammi ancora vivi nel cuore di tutti noi: basti pensare all’uccisione da parte delle Brigate Rosse del nostro concittadino Roberto Peci o all’errore che portò alla morte Vincenzo Illuminati”. A parlare è il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo.

“In molti, troppi casi, la giustizia è riuscita ad individuare gli autori materiali ma non è riuscita a far piena luce sui reali mandanti, ad iniziare dalle stragi che hanno segnato la storia contemporanea. Ustica, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, stazione di Bologna, rapido 904 sono alcuni dei fatti tremendi sui quali non tutta la verità è stata svelata. Ma il 9 maggio si celebra un altro appuntamento, altrettanto importante per le giovani generazioni: la “Festa dell’Europa”, momento che offre l’opportunità di riflettere sull’attualità di quel messaggio che il politico francese Robert Schuman lanciava per aprire la strada all’integrazione economica e politica dei primi sei Stati dell’Europa comunitaria e che diede il via all’Europa unita. In un momento in cui la guerra è tornata a coinvolgere l’Europa, in cui ci si interroga sulla condizione del processo di integrazione tra gli Stati, bisogna recuperare lo slancio iniziale dei padri fondatori dell’Unione e riproporre la potenza del messaggio di Schumann, De Gasperi e di tanti altri statisti ai nostri ragazzi, ai nuovi cittadini “globali” del vecchio continente che viaggiano da un paese all’altro, conoscono le lingue e desiderano un Europa spazio senza frontiere fisiche e culturali”.

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