SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Evento culturale di alto livello al Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti” di San Benedetto del Tronto dove, in occasione della celebrazione del 25 Aprile, si è tenuta la lectio magistralis del professor Angelo Ventrone rivolta a tutte le classi quinte dell’istituto. Ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali dell’Università di Macerata, dove insegna «Storia contemporanea», «Storia sociale della politica» e «Storia dei Totalitarismi e dei Fondamentalismi, Ventrone è anche Direttore scientifico e presidente dell’ISML. Al suo fianco il professor Carlo Verducci, già Dirigente Scolastico nel Fermano e membro della commissione scientifica dell’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione e dell’età contemporanea di Ascoli Piceno.
A fare gli onori di casa è stata la Dirigente Stefania Marini, la quale ha ringraziato a nome del Liceo per il privilegio del momento di riflessione e approfondimento con chi ha fatto dello studio e della ricerca una scelta personale di vita. “La scuola è uno dei simboli della democrazia: luogo di confronto e inclusione per eccellenza. Invito i ragazzi a raccogliere il testimone, in modo che passi ai cittadini di domani e il tempo non possa sbiadire ciò che è stato”. Il professor Verducci, dopo aver ringraziato Dirigente, insegnanti e studenti per l’occasione e la scelta di una sede privilegiata della conoscenza e della formazione come è la scuola, ha presentato il professor Ventrone, di recente nominato Direttore del Dipartimento di Scienze politiche di Macerata e insigne studioso con un ruolo nazionale per la sua attività didattica e scientifica.
Anche lo studioso ha ringraziato per l’incontro con i ragazzi ed ha presentato il programma dell’appuntamento, sottolineandone l’oggetto: il rapporto tra Resistenza, Costituzione e Democrazia. Il docente ha presentato con analisi critica fatti come l’armistizio dell’8 settembre insieme ad episodi di resistenza civile che hanno permesso la salvezza di numerose vite nonostante il pericolo di indicibili torture, mostrando come possa essere possibile abbracciare un “massimalismo etico” ed affermare il primato della coscienza e della resistenza individuale. La democrazia, ha spiega il professore citando Pietro Scoppola “è il regime degli adulti”: essa è un plebiscito di tutti i giorni, richiede l’impegno nel rispettare le regole della pacifica convivenza ed è forte perché in essa chi vince non vince tutto e chi perde non perde tutto. Con la Democrazia ci si può permettere di criticare tutto, anche quando il paese è in guerra perché si ha la libertà di poterlo fare. La Democrazia è forte e fragile nello stesso tempo ed è necessario difenderla. Un’esortazione alle nuove generazioni da parte di Falcone bene esprime questo concetto: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Insomma, un chiaro invito a difendere ad ogni costo la Democrazia, proprio attraverso la tutela della discordanza di opinioni, del rumore e comunque delle opportunità che ogni confronto offre. Un concetto che, nella successiva analisi dell’articolo 3 della Costituzione, ha aperto alle numerose domande degli studenti, dettagliate e profonde sul piano della riflessione critica. L’appuntamento si è poi concluso nella visita, da parte degli ospiti, alla mostra sul Campo di Servigliano curata dagli studenti delle classi 5 C, 5 B e 5 M.