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Ripatransone, il comune dovrà risarcire 73mila euro. L’opposizione: “Dall’amministrazione cattiva gestione. E non è la prima volta”

Polemica in consiglio comunale per la discussione del debito fuori bilancio per un contenzioso che risale a dieci anni fa
Pubblicato il 29 Novembre 2024

RIPATRANSONE. Durante il Consiglio comunale del 27 novembre, a Ripatransone si è discusso il riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza n. 1213/2024 della Corte di Appello di Ancona. La condanna prevede un risarcimento danni di circa 73.000 euro, legato a una causa iniziata nel 2014 per la risoluzione del contratto preliminare di compravendita per grave inadempimento da parte del Comune.




I consiglieri del gruppo di opposizione Progetto Paese, Giada Pierantozzi, Roberta Capocasa, Luca Iaconi e Luca Vitale, hanno dichiarato congiuntamente: “Si dice che la mancata compravendita sia attribuibile alla mancata richiesta di autorizzazione alla Sovraintendenza Belle Arti, un adempimento di una facilità estrema visto che si doveva solo ‘scrivere’. Temiamo che sotto ci sia dell’altro”.

Proseguendo, hanno aggiunto: “Con delibera n. 95/2022, la giunta comunale ha deciso di resistere nel giudizio di secondo grado, sostenendo che il ricorso fosse infondato in fatto e in diritto. Talmente infondato che ci costa 73mila euro. Forse, e diciamo forse, non sarebbe stato meglio cercare un accordo?”.

I consiglieri hanno poi sottolineato: “Purtroppo non è la prima volta che la mala gestione di procedimenti legali all’interno del nostro Comune genera debiti fuori bilancio, debiti che ricadono sulle spalle di tutti noi cittadini. Questa volta però basta! Non siamo più disposti a giustificare scelte negative e, soprattutto, non siamo più disposti a buttare dalla finestra somme di denaro così importanti che potevano essere utilizzate per migliorare i nostri servizi”.

Durante il dibattito consiliare, il gruppo ha chiesto esplicitamente che vengano individuati i responsabili del danno erariale e che questi rispondano personalmente: “Alla nostra domanda se fosse giusto che a pagare per questo errore debbano essere i cittadini, il Sindaco e tutti gli amministratori di maggioranza non hanno proferito parola. Il primo cittadino ha affermato solamente che indagherà per trovare i responsabili”.

Concludendo, i consiglieri hanno ribadito: “A noi non bastano più parole che si perdono nel vento, vogliamo fatti e andremo avanti affinché questo debito non diventi l’ennesimo beffa alla popolazione ripana e un omaggio a quegli amministratori che provocano un danno ma non pagano mai. Sarebbe bastato trovare un accordo e non arrivare fino alla sentenza della Corte di Appello. Bisogna saper scegliere il ‘male minore’ per la comunità, che dovrebbe, usiamo il condizionale, essere sempre tutelata da una buona Amministrazione”.

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