RIPATRANSONE • Mentre è ancora grande la preoccupazione dei cittadini per la vicenda delle trivellazioni, una nuova tegola starebbe per abbattersi sul territorio: la realizzazione di un mega metanodotto denominato “Cellino-Teramo-San Marco 2° tronco”. Ne dà notizia Gabriele Illuminati, presidente del comitato locale per la salvaguardia ambientale: “La conduttura – spiega – partirebbe da Teramo, fino ad arrivare a Sant’Elpidio a Mare, attraverserà le nostre campagne per un totale di 75 chilometri. L’impatto sarà forte, basti pensare che la larghezza del fronte sarà di 18 metri, attraverserà i nostri vigneti, uliveti e coltivazioni agricole in zone geologicamente fragili”.
“Si tratta infatti – prosegue Illuminati – di un metanodotto cosiddetto di “prima specie” ad alta pressione (75 bar) con un tubo di diametro cm.50, in confronto il metanodotto scoppiato a Pineto è un giocattolo”. L’inizio dei lavori sarebbe previsto entro il 2016, nella Provincia di Ascoli i Comuni interessati al passaggio sono: Ascoli Piceno (Villa Sant’Antonio), Castel di Lama (Sambuco, Lama Tosa), Castorano (Rocchetti), Offida (Borgo Miriam, Val Messieri, S. Maria Goretti), Ripatransone (San Rustico, S.Maria a Mare, Madonna del Carmine, San Giuseppe, Sant’Imero) e Montefiore dell’Aso (Valmenocchia, Madonna delle Grazie, Valdaso).
Il Comune più attraversato è Ripatransone (Km 9,6) a seguire Offida (Km 6,8) e passerà proprio in località san Giuseppe dove proprio in questi giorni si sta vivendo un’emergenza frane con sgomberi di abitazioni. E’ utile ricordare l’importanza di questi due Comuni per l’economia della zona, legata alle produzioni agricole e vitivinicole, che tale progetto andrà, inevitabilmente a colpire.
“I Comuni interessati – prosegue Illuminati – hanno approvato tale progetto nei relativi Consigli Comunali (Ripatransone in data 11.12.2014 e Offida in data 27.11.2014) dicendo che è una formalità, tanto non si può fare niente perché l’autorizzazione sarà rilasciata dal Ministero dello sviluppo Economico. Non la pensano però così i Comuni del vicino Abruzzo, il Consiglio Comunale dii Sant’Egidio alla Vibrata ha espresso, ad unanimità, parere contrario dicendo “ la realizzazione del progetto risulterebbe altamente impattante e avrebbe effetti negativi: sulle attività di insediamento della nuova zona industriale del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata, sulle attività agricole, oltre a determinare una situazione di fragilità idrogeologica e sismica nonché una situazione di rischio di vario genere, legate alla pericolosità del prodotto trasportato”.
“E’ difficile – ammette il presidente del comitato – pensare che questo possa fermare il progetto, ma far sentire la propria voce a difesa de proprio territorio è un dovere per ogni Amministrazione.
Invito i “nostri” sindaci a non essere sempre fatalisti, ad attuare tutto quanto nelle loro possibilità in difesa dei cittadini, e soprattutto coinvolgerli in questi progetti(come previsto dalla legge 108/2001) che troppo spesso rimangono chiusi nei loro cassetti”.