martedì 22 Aprile 2025
Ultimo aggiornamento 12:20
martedì 22 Aprile 2025
Ultimo aggiornamento 12:20
Cerca

La Banca di Ripatransone e del Fermano celebra i suoi 120 anni

Il Presidente Michelino Michetti: “Rappresentiamo, da oltre un secolo, i valori del Credito Cooperativo”
Pubblicato il 1 Aprile 2025

“L’anno 1905, 22 del mese di gennaio, avanti a me, Luigi Pieri, notaio residente in Ripatransone…le dette venti persone hanno dichiarato di costituire una società in nome collettivo sotto la denominazione di Cassa Rurale Operaia di Ripatransone”.

Con la firma dei primi soci e la costituzione dello storico Consiglio di Amministrazione, composto da sei membri, nacque quella che oggi è la Banca di Ripatransone e del Fermano e che ha festeggiato, il 22 gennaio 2025, i suoi centoventi anni di attività.

L’evento è stato celebrato, al Teatro “Mercantini” di Ripatransone, in due momenti: durante la mattinata, si è svolta la premiazione del concorso per la realizzazione del Logo del Centoventennale, con gli studenti degli Istituti “Fazzini-Mercantini” di Grottammare-Ripatransone e “Licini” di Ascoli Piceno. Il premio è stato vinto da Suamy Recchi per l’Istituto di Istruzione Superiore Fazzini-Mercatini e Walid Benhaddou per il Liceo Artistico Statale Preziotti-Licini di Porto San Giorgio.

La giuria del concorso era composta da Mario Vespasiani, Andrea Castelletti, Fabrizio Scartozzi, Chiara Coscia, Alex

Urso, Michela Alamprese, Eugenio Cellini, Anna Basso, Patrizio Moscardelli, Donatella Donati Sarti.

Sempre in quell’occasione, è stato presentato in anteprima lo spot pubblicitario realizzato con la casa di produzione marchigiana Linfa Crowd, la regia e la partecipazione dell’attore Simone Riccioni e della giovane attrice Azzurra Lo Pipero, già protagonisti del film “Neve” che la Banca di Ripatransone e del Fermano ha sostenuto per il suo importante messaggio sociale e perché prodotto esclusivamente nelle Marche. Infine, il Presidente Michelino Michetti ha apposto il primo timbro dell’annullo filatelico speciale che celebra i 120 anni della Banca di Ripatransone e del Fermano. 

Nell’articolato programma di iniziative del 2025, la collezione di cartoline postali illustrate d’epoca, conservate nell’ “Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati”, di cui la Banca di Ripatransone e del Fermano è custode, dal 2020, grazie alla donazione, da parte degli eredi Filippo Bruti Liberati e sua figlia, Maria Carla, sarà al centro di una mostra itinerante che partirà il prossimo 13 giugno dal Polo Museale di San Francesco, a Montefiore dell’Aso e interesserà tutte le città in cui l’Istituto è presente: nell’ordine, dal 1° al 14 luglio la mostra sarà visitabile a Grottammare, dal 18 al 30 luglio San Benedetto del Tronto, dal 5 al 30 agosto a Ripatransone e dall’8 al 31 dicembre a Fermo.

“Il credito cooperativo fa parte delle radici profonde della cultura italiana – ha detto il professor Bruni – ed in particolare delle Marche, ieri ha risposto ai bisogni della nostra gente ed oggi continua a farlo in forme sempre nuove e innovative ma sempre con lo stesso spirito: fare della comunità la prima risorsa civile e finanziaria “

Nel pomeriggio, c’è stata la Lectio Magistralis dell’economista e saggista professor Luigino Bruni sul tema “Diamo ali alle radici, il credito cooperativo fra passato presente e futuro: una prospettiva storica e profetica.”

L’evoluzione della Banca

La giornata al Teatro “Mercantini” di Ripatransone è il punto d’arrivo, “ma non il traguardo finale dei nostri primi centoventi anni di percorso, che non è certo destinato a interrompersi. La vitalità dei valori che contraddistinguono sin dal principio l’agire delle banche di credito cooperativo è rappresentata alla perfezione dalla nostra Banca e dalla sua storia nel tempo”, afferma il Presidente della Banca di Ripatransone e del Fermano, Michelino Michetti.

“La Carta dei Valori del credito cooperativo – prosegue il Presidente – esiste “solo” dal 1999 ma quando la Cassa Rurale Operaia di Ripatransone iniziò a lavorare per il territorio, fece subito emergere la sua impostazione cooperativa: il primato e la centralità della persona, l’impegno nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti, ovviamente lo spirito cooperativo finalizzato al reinvestimento di quanto raccolto a favore del tessuto socio-economico locale”.

Il Primo Presidente della Banca, il Parroco Don Vincenzo Evangelisti, rimasto in carica fino al 1933, contribuì da subito al decollo agricolo locale, accordando nel biennio 1905-1907, ai soci, prestiti per 19.131 lire destinati, quasi per il 50 %, all’agricoltura e all’artigianato: attualizzato, si tratta di quasi 89.000,00 euro da rapportare al costo della vita dell’epoca e ai guadagni, in un periodo in cui, secondo le serie storiche Istat, il prodotto interno lordo nazionale relativo alla voce “agricoltura, foreste e pesca” si preparava a triplicare il suo peso.

Nel decennio 1922–1932, la produzione di frumento nel settore agricolo marchigiano crebbe in modo esorbitante per l’uso sistemico di concimi chimici. La Cassa Rurale di Ripatransone svolse un ruolo importante nel settore sia concedendo prestiti di esercizio sia organizzando in proprio l’acquisto dei concimi chimici che furono venduti al minuto a Soci e non Soci.

La popolarità della Cassa Ripana nel territorio è testimoniata già, nel 1935, dalla presenza di 310 soci: la Banca continuò il suo lavoro capillare anche durante gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale e nel 1949 aderì all’ l’Ente Marchigiano di Zona delle Casse Rurali ed Artigiane, nel 1967 alla Federazione Marchigiana delle Casse Rurali ed Artigiane.

Lo sviluppo delle filiali

La crescita della Banca di Ripatransone, in termini di filiali, coincide con l’arrivo del Terzo Millennio.

“Quando, nel 2001, fui eletto Presidente – ricorda il dottor Michelino Michetti – avevamo da poco inaugurato la filiale di San Benedetto del Tronto 1 (Via Manzoni), che si aggiunse alla sede storica di Ripatransone e all’unica filiale sino ad allora presente, quella di Grottammare.  A settembre dello stesso anno, aprimmo quella di Montefiore dell’Aso in un periodo di grande crescita della base, che arrivò ad annoverare 687 soci”.

In occasione delle celebrazioni del Centenario, nel 2005, la Banca assunse la Ragione Sociale di Banca di Ripatransone – Credito Cooperativo – Società Cooperativa e venne inaugurata la quinta  filiale, a Porto d’Ascoli, cui si aggiunse nel 2008 la Filiale di San Benedetto 2 (Via Curzi).   Oggi, le filiali della Banca di Ripatransone e del Fermano sono sette: oltre alle sedi di Ripatransone e Fermo, ce ne sono tre a San Benedetto del Tronto, una a Grottammare e Montefiore dell’Aso. I soci, al 31 dicembre 2024, sono poco meno di 2.500.

La fusione con la Banca del Fermano e l’ingresso nel Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea

Un momento fondamentale del processo di sviluppo e crescita della Banca è, nel 2017, la fusione con la Banca del Fermano stipulata dinanzi al notaio Francesco Ciuccarelli: un progetto che da vita alla Banca di Ripatransone e del Fermano con un patrimonio di circa 2.400 soci, sette filiali e oltre 11.000 clienti. 

“Fu un evento memorabile per tutto il Credito Cooperativo Marchigiano e un grande segnale della nostra capacità di essere protagonisti del cambiamento – continua il Presidente Michetti – in linea con quelle che erano già le disposizioni emanate sia dalla Banca Centrale Europea e sia dalla Banca d’Italia, anche in tema di autoriforma del Credito Cooperativo. 

A tal proposito, l’Assemblea Straordinaria dei Soci, in attuazione delle norme previste proprio dalla “Riforma delle Banche di Credito Cooperativo” deliberò, il 15 dicembre 2018, l’adesione della Banca di Ripatransone e del Fermano al Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA. 

Uno sviluppo “integrale”

“Il filo conduttore che ci ha permesso di far progredire le nostre idee attraverso gli uomini che le hanno rappresentate – conclude il Presidente Michelino Michetti –“ è riassunto bene nell’articolo 2 del nostro attuale Statuto, in cui è chiaro che possiamo agire perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera e ci distinguiamo per il nostro orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune.

I risultati di un impegno così forte da sfidare centoventi anni di storia si riflettono anche nell’ultimo Bilancio di Coerenza presentato. 

“È emersa – a parlarne è il direttore della Banca di Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia – una presenza tangibile, concreta, che incide positivamente sullo sviluppo socioeconomico locale ed è per questo che abbiamo realizzato questo importantissimo documento di rendicontazione ragionando per “impronte”, cioè rappresentando l’impatto della nostra azione sotto il profilo economico, sociale, ambientale, cooperativo, verificandone la coerenza delle attività svolte con gli scopi statutari. Il nostro è, da questo punto di vista, uno sviluppo integrale”.

“Siamo attori protagonisti – sottolinea il direttore Verdecchia – dell’Economia e della Finanza Circolare: raccogliamo il risparmio delle nostre comunità e della quota che viene impiegata attraverso il credito all’economia reale, almeno il 95% è destinato al nostro territorio di competenza, ponendoci, di fatto, come soggetto generatore di cambiamento, di autosviluppo e di sostenibilità sociale ed ambientale”.

Passando dal Bilancio di Coerenza a quello di Esercizio chiusosi al 31 dicembre 2024, la Banca ha registrato un Prodotto Bancario Lordo superiore ai 650 milioni di euro, con una raccolta totale collocatasi oltre i 430 milioni e gli impieghi netti a clientela superiori ai 220 milioni. Preme evidenziare il dato sul nuovo credito erogato nel 2024, con un valore complessivo di circa 44 milioni di euro in crescita di ben il 33% rispetto al dato registrato nel 2023. 

La distribuzione degli impieghi a clientela è così articolata: il 53% circa al segmento imprese, il 34% a famiglie consumatrici, il 12% a famiglie produttrici e l’1% ad altri segmenti. Per ciò che concerne i principali settori Ateco di riferimento sono rappresentati da: attività manifatturiere, commercio all’ ingrosso/al dettaglio/riparazioni, costruzioni, attività dei servizi di alloggio e ristorazione, agricoltura/silvicoltura/pesca.    

In termini di redditività anche il 2024 ha fatto registrare un risultato d’esercizio di grande soddisfazione con un utile netto di poco superiore ai 5 milioni di euro che contribuirà ad incrementare il livello di patrimonializzazione della Banca, il cui Patrimonio Netto supererà i 41 milioni di euro.  

Per ciò che concerne la solidità dell’Istituto di credito, l’indicatore principe che la certifica, il CET1, è continuato a crescere anche nel 2024, attestandosi a fine anno poco al di sotto del 30%, un livello di eccellenza e ben al di sopra dei requisiti minimi richiesti dalle disposizioni di vigilanza prudenziale.    

Tornando al Bilancio di Coerenza, di rilievo nel documento, i passaggi dedicati all’impegno per l’inclusione finanziaria (vedasi in tal senso la consolidata collaborazione con la Fondazione Monsignor Traini per la lotta contro l’usura) l’educazione finanziaria (con i progetti PCTO con gli Istituti scolastici del territorio), il sostegno al mondo culturale, dell’associazionismo, del Terzo Settore.

Altro tema importante quello dell’attenzione verso il Personale Dipendente.    

A dicembre 2024, il personale della Banca è costituto da 61 Collaboratori e Collaboratrici (in leggero aumento rispetto all’anno precedente). Il 65,57% dei Collaboratori è anche Socio della Banca. 

L’età media è di circa 42 anni, tra le più giovani  Bcc marchigiane e la parità di genere è realtà:  i 14 ruoli di responsabilità, oltre alla direzione, sono equamente distribuiti tra uomini e donne (50% ciascuno)  e la percentuali delle collaboratrici  è di poco superiore a quella dei collaboratori.   I dipendenti sono coinvolti ogni anno in intense attività di formazione e aggiornamento professionale per il consolidamento e l’accrescimento della conoscenza sia specialistica che di base e nella formazione identitaria. 

La Banca ha un gruppo consolidato di giovani soci, i Giovanilab.com, che dal 2017, è attivo  con un programma che prevede ogni anni numerosi momenti aggregativi, non solo ludici ma relativi a corsi di formazioni utili alla vita sociale e lavorativa della componente giovanile dell’istituto.

Il futuro lo costruiamo adesso

“Da oltre 140 anni – conclude il Presidente Michelino Michetti – le banche mutualistiche concorrono allo sviluppo e al bene comune del Paese, rispondendo alle esigenze delle persone, delle imprese e delle comunità. Oggi festeggiamo i nostri 120 anni, il che ci fa capire quanto, all’epoca, i venti sottoscrittori dell’Atto Costitutivo della Cassa Rurale Operaia di Ripatransone avessero chiara la visione dei tempi che sarebbero sopraggiunti, di quanto sarebbe stata importante una società attenta al proprio territorio. Il futuro, dunque, lo costruiamo adesso, dobbiamo saper adeguare continuamente la nostra azione ai tempi innovando l’applicazione di valori che, nella loro essenza, dovranno invece essere immutabili: rispettosi delle persone e del Pianeta, operativi in un’ottica intergenerazionale. Orgogliosi della nostra Storia, dunque, ma con al centro le persone e le comunità”.