RIPATRANSONE. Sarà un momento di commozione e riconoscenza quello vissuto durante l’ultima assemblea della Banca di Ripatransone e del Fermano in programma oggi, che segnerà il congedo di Michelino Michetti dalla presidenza. Dopo un percorso trentennale nel Consiglio di Amministrazione, Michetti ha scelto di rivolgere ai soci e ai colleghi una lunga e intensa lettera, tracciando il bilancio umano e professionale di un’intera epoca.
«Ci sono momenti nella vita in cui le parole sembrano non bastare. Questo è uno di quei momenti», esordisce Michetti, aprendo il suo messaggio con tono riflessivo. Dopo tanti anni al servizio della Banca, ha dichiarato che per lui e per la Vicepresidente è giunto il tempo di congedarsi: «Abbiamo ricoperto i nostri ruoli con orgoglio, responsabilità e, soprattutto, con passione».
Nel suo ricordo, Michetti torna al 1995, anno in cui entrò per la prima volta nel CdA: «Non immaginavo il cammino che mi attendeva. Anno dopo anno, esperienza dopo esperienza, ho avuto l’onore di servire questa Banca e la sua comunità». Dal 2001 in poi ha guidato l’istituto come Presidente, portando avanti un progetto costruito, come sottolinea, con determinazione e senso del futuro: «Abbiamo affrontato le sfide costruendo, insieme a tanti di voi, un futuro solido e sicuro».

Una parte centrale della lettera è dedicata al legame con la Vicepresidente, rimasta al suo fianco per molti anni: «Dal 2010 ha camminato al mio fianco, prima come Consigliera e poi, dal 2013, come punto di riferimento insostituibile». Con lei ha condiviso momenti complessi e soddisfazioni, sempre nella consapevolezza di far parte di una comunità: «Una Banca che è prima di tutto una comunità di persone, un luogo di valori condivisi».
Tra i ricordi più significativi, Michetti cita con orgoglio l’anniversario dei 120 anni della Banca: «Un traguardo che è la prova di quanto sia saldo il nostro passato e di quanto si possa costruire in futuro». Quel momento ha rappresentato per lui una sintesi perfetta del suo percorso: «Non potevo davvero immaginare nulla di meglio, quando trent’anni fa varcai per la prima volta da consigliere l’ingresso della nostra sede».
Un passaggio fondamentale riguarda il presente della Banca, espresso attraverso il bilancio: «Oggi possiamo guardare all’ultimo bilancio con orgoglio. I numeri, però, per quanto importanti, non raccontano tutto». Per Michetti, le cifre non possono raccontare le relazioni umane, le scelte difficili e i legami costruiti nel tempo.
«A voi, Soci, va il nostro più sentito ringraziamento», scrive, rivolgendosi direttamente a chi ha sostenuto l’operato del Consiglio nel tempo. «Siete stati il motore di ogni nostro impegno, la ragione di ogni nostra scelta». Non manca un ringraziamento esteso a tutti i membri dei precedenti Consigli di Amministrazione, in particolare per il lavoro condiviso anche durante periodi complessi come la pandemia.
Nel concludere la lettera, Michetti lascia spazio a una visione fiduciosa del futuro: «Lasciamo il testimone a chi continuerà a guidare la nostra Banca, certi che lo farà con la stessa passione». E si congeda così: «Gli addii sono sempre difficili, ma da ogni fine nasce sempre un nuovo inizio».
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