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Monteprandone, Tablino Campanelli replica a Emidio Del Zompo: «Menzogne gravi, mai chieste le sue dimissioni»

Il segretario regionale di Noi Moderati annuncia possibili azioni legali dopo le accuse in Consiglio comunale
Pubblicato il 4 Maggio 2025



MONTEPRANDONE. Dopo le dichiarazioni rilasciate da Emidio Del Zompo in Consiglio comunale, arriva la risposta decisa di Tablino Campanelli, segretario regionale di Noi Moderati, che respinge con fermezza ogni accusa.

«In riferimento alle dichiarazioni gravemente diffamatorie rilasciate dal consigliere Del Zompo durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, smentisco categoricamente di aver mai chiesto le sue dimissioni per favorire un presunto subentro di mia moglie, come insinuato in aula. Si tratta di una menzogna inaccettabile, priva di qualunque riscontro nella realtà e chiaramente finalizzata a screditare la mia persona».

Campanelli sottolinea la necessità di ristabilire i fatti: «È ora di fare chiarezza: fin dal suo insediamento, il consigliere Del Zompo si è sistematicamente sottratto al rispetto delle linee guida e delle decisioni assunte dal partito Noi Moderati, perseguendo invece logiche personali e avvicinandosi di fatto, con accordi taciti e atteggiamenti ambigui, all’attuale maggioranza».

Una condotta che, secondo Campanelli, avrebbe compromesso il lavoro del gruppo: «Una condotta incoerente e opportunistica, che ha minato dall’interno la credibilità del gruppo e tradito la fiducia degli elettori».

Il segretario rigetta con forza il quadro descritto da Del Zompo: «Invece di assumersi la responsabilità delle proprie scelte politiche e della distanza ormai evidente dal progetto di Noi Moderati, Del Zompo ha preferito costruire una narrazione vittimistica, infarcita di falsità, che respingo con decisione».

E conclude con un avvertimento chiaro: «Questo comportamento non solo danneggia l’immagine del partito, ma rappresenta un grave atto di scorrettezza politica e personale. Mi riservo di agire nelle sedi competenti per tutelare la mia reputazione e ristabilire la verità dei fatti».