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Monteprandone, il ponte della ciclopedonale è chiuso da mesi. Loggi: “Non riusciamo a parlare con l’assessore Baldelli”

Il sindaco: "A rischio c'è anche un altro passaggio. È inaccettabile che mentre si investono ingenti somme per altre infrastrutture ciclabili, questo piccolo ponte venga trascurato per poche migliaia di euro"
Pubblicato il 26 Gennaio 2025

MONTEPRANDONE. Il comandante della polizia locale di Monteprandone Eugenio Vendrame è stato costretto a chiudere un piccolo ponte lungo la pista ciclopedonale, divenuto pericoloso a causa del degrado accumulato nel tempo.



Nonostante le segnalazioni e i ripetuti solleciti, il Genio Civile della Regione non ha ancora preso provvedimenti concreti, lasciando il problema irrisolto da oltre quattro mesi.

Il ponte in questione è stato dichiarato inagibile dopo un sopralluogo effettuato il 19 settembre scorso dai tecnici comunali, che hanno riscontrato gravi danni alla struttura: il parapetto sul lato sud è completamente assente, le tavole del fondo sono marce e le transenne di sicurezza posizionate dal comune sono state divelte. Tuttavia, ciclisti e pedoni continuano a utilizzare il ponte, mettendo a rischio la propria incolumità.

Il Comune di Monteprandone, consapevole della pericolosità della situazione, ha immediatamente segnalato il problema alla Regione Marche – Dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile – Settore Infrastrutture e Viabilità. Nonostante i numerosi solleciti, il piccolo ponte rimane in condizioni di abbandono, costringendo il sindaco Sergio Loggi e il consigliere delegato Matteo Spinozzi a intervenire nuovamente per monitorare la situazione e tentare di smuovere le autorità competenti.

«Abbiamo coinvolto gli assessori regionali Baldelli e Antonini e i presidenti Fiab di Ascoli e San Benedetto – spiega Spinozzi – ma a oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta. Perfino una e-mail inviata il 17 gennaio alla segreteria dell’assessore Baldelli per richiedere un incontro è rimasta senza risposta».

Il sindaco Loggi si dice sconcertato dall’inerzia degli enti coinvolti: «Noi come Comune ci occupiamo della manutenzione ordinaria della pista ciclopedonale, compresi piccoli interventi sui ponti, ma per opere più impegnative servono risorse e competenze che spettano ad altri enti. È inaccettabile che mentre si investono ingenti somme per altre infrastrutture ciclabili, questo piccolo ponte venga trascurato per poche migliaia di euro. Se la situazione non cambia, saremo costretti a chiudere anche un altro ponte nelle stesse condizioni».

La vicenda del ponticello di Monteprandone evidenzia una problematica diffusa: senza una collaborazione efficace tra enti locali e regionali, le infrastrutture rischiano di rimanere abbandonate a se stesse, con conseguenze per la sicurezza e il benessere dei cittadini.