MONTEPRANDONE. “Nel consiglio comunale del 28 ottobre scorso, l’assessore Roberta Iozzi ha spiegato le ragioni della mancata sottoscrizione da parte del comune di Monteprandone del progetto DMO – Destination Management Organization, proposto dal comune di San Benedetto del Tronto e al quale hanno aderito gran parte dei comuni del territorio, adducendo quale motivazione il rischio che lo stesso potesse diventare l’ennesimo carrozzone”. A parlare è Martina Censori, capogruppo de L’Altra Monteprandone.
“Ha caldeggiato invece l’adesione al progetto “H2O: l’elemento unificante”, che il comune di Monteprandone ha sottoscritto. Sono valse in sede consiliare le rimostranze espresse dalla consigliera Ludovica Gambacorta, del gruppo consiliare L’Altra Monteprandone che ha sottolineato come il progetto DMO potesse portare benefici tangibili al nostro territorio, mentre il progetto che si andava ad approvare, sembrasse più un’operazione di marketing”.
Spiega la Censori: “In sordina e senza alcuna comunicazione alla stampa, alla quale l’amministrazione ormai comunica anche le cose più ordinarie, scopriamo che la Giunta ha successivamente fatto un passo indietro, sconfessando clamorosamente la stessa assessore Iozzi e approvando la Delibera di Giunta n. 157/24 del 19 dicembre 2024 con la quale aderiscono, a questo punto solo parzialmente, al progetto. La decisione arriva in netto ritardo e prevede purtroppo solo l’adesione alla strategia territoriale, mentre altri comuni, partecipando anche alla parte infrastrutturale, sono già attivamente coinvolti nel progetto, cofinanziato dal fondo unico nazionale sul turismo. Cosa avrà fatto cambiare loro idea? Come mai il progetto non è più il carrozzone di San Benedetto? Ci sarà stato un intervento tra primi cittadini a far cambiare idea ad un assessore distratto che non aveva compreso? “.
“Non apprezziamo la politica sul turismo adottata da questa amministrazione, rivelatasi negli anni costosa, propagandistica e inconcludente, come i primi numeri della stagione appena conclusa ci stanno dimostrando. Saremmo lieti se il cambio di rotta fosse avvenuto solo grazie ai nostri solleciti in commissione ed in consiglio a favore di un progetto che abbiamo ritenuto più valido di altri, ma sarebbe da ingenui pensarla così”.
“L’amministrazione si è resa conto di essersi isolata sul turismo” conclude il capogruppo Martina Censori “ed a poco valgono le iniziative sporadiche come la partecipazione solitaria al salone del turismo in Svizzera. Faremo luce, nelle prossime settimane, sulle tante risorse disperse dai capitoli di bilancio “cultura” e “turismo”, ma che sarebbe opportuno chiamare “capitoli propaganda e consenso” pubblicando i dati scomodi che l’amministrazione, di solito molto social, preferisce non comunicare”.