MONTALTO DELLE MARCHE. Non solo parole e racconti, ma commozione e partecipazione autentica. È ciò che ha regalato la performance immersiva “Solo ricordi”, andata in scena a Montalto delle Marche il 12 e 13 aprile. Un evento che ha trasformato il borgo in un teatro a cielo aperto, coinvolgendo cittadini e spettatori in un’esperienza artistica unica.
Le oltre 110 persone che hanno seguito i diversi turni dello spettacolo itinerante sono state guidate attraverso le vie del paese, i panorami mozzafiato e le sale affrescate di Palazzo Paradisi. Il progetto ha preso forma nell’ambito del laboratorio Metro Teatro MontaltoLab, parte integrante di “Metroborgo MontaltoLab. Presidato di Civiltà Future”, il programma di rigenerazione culturale e urbana promosso dalla Regione Marche e finanziato dal Ministero della Cultura tramite il PNRR.
A coordinare il percorso sono stati La Casa di Asterione e Amat, con la curatela di Roberto Paoletti e Davide Cannella, e il contributo artistico di Daniele Cannella per fotografia e sound design. Ma i veri protagonisti sono stati i 15 cittadini montaltesi che hanno deciso di mettersi in gioco, portando in scena storie, emozioni e vissuti con passione e autenticità.
Tra loro, nomi come Maria Angellotti, Camillo Capriotti, Letizia Tassotti, Rosa Vena, e tanti altri che hanno rappresentato l’anima di un teatro costruito dal basso, dove la comunità si racconta e si riconosce. Un’esperienza resa possibile anche grazie al sostegno del Comune di Montalto delle Marche, che ha fortemente voluto e offerto gratuitamente questo percorso creativo alla cittadinanza.
«È stato importante aver ricevuto un riscontro così emozionante e concreto del lavoro che la comunità sta facendo per contribuire in maniera attiva e cruciale al percorso di rigenerazione che Montalto ha avviato grazie al progetto Metroborgo MontaltoLab» – ha dichiarato il sindaco Daniel Matricardi.
«Sono state 5 performance itineranti travolgenti, l’una diversa dall’altra, ma tutte unite da un unico e necessario collante: la comunità, vero motore del cambiamento» – hanno concluso gli organizzatori.
Quello di “Solo ricordi” non è stato solo uno spettacolo, ma un laboratorio di crescita collettiva, un modo per sviluppare cultura e identità condivisa, partendo da chi vive il territorio ogni giorno.